Mura di Prato
La cerchia di mura che delimitano il centro storico di Prato, in gran parte ancora esistente, risale al XIV secolo.
Venne costruita per inglobare le costruzioni che sorsero fuori dalla precedente cerchia muraria (in particolare la chiesa di san Domenico e l'odierna piazza Mercatale, allora sede del mercato cittadino). Essa contenne tutta la città finno alla fine dell'Ottocento, e dal 1653 al 1954 delimitava il territorio della primitiva diocesi cittadina.
Storia
Costruite in pietra alberese a partire dal 1300, quando la città era ancora un libero comune, le mura vennero terminate 50 anni più tardi. La loro costruzione venne infatti interrotta a causa dell'epidemia di peste che sconvolse in quel secolo tutta l'Europa. Il tratto mancante (che va dall'odierna piazza San Marco a porta Santa Trinita) venne terminato quando la città si trovava già sotto la signoria di Firenze: questo tratto, a differenza del restante, presenta infatti un camminamento sostenuto da archetti pensili a sesto acuto. Inoltre, le mura di questo tratto vennero unite al Castello dell'Imperatore attraverso un corridoio coperto, chiamato Cassero.
Nel XVI secolo, col cambiamento delle tecniche di guerra dovuto alla polvere da sparo, ai vertici dell'esagono creato dalla cerchia furono aggiunti 6 bastioni e venne tolta la merlatura. Il rinforzo delle strutture difensive venne curato dai fiorentini, che in qualche modo vollero ridare sostegno alla città dopo il terribile sacco di Prato.
Struttura
La cerchia di mura originaria aveva 6 porte, e precisamente: (partendo da nord e procedendo in senso orario)
- porta al Serraglio (abbattuta nell'Ottocento per la costruzione della linea ferroviaria Firenze-Pistoia)
- porta e ponte Mercatale
- porta Fiorentina (abbattuta nell'Ottocento)
- porta Santa Trinita
- porta Leone (abbattuta nell'Ottocento)
- porta Pistoiese
Durante l'epoca fascista venne aggiunta una nuova porta, porta Frascati.
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