Movimento del 23 marzo

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Il Movimento del 23 marzo (in arabo حركة 23 مارس?; in francese Mouvement du 23 Mars) è stato un movimento politico marxista-leninista marocchino attivo nel corso degli anni di piombo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Movimento si originò da gruppi di fuoriusciti del Partito della Liberazione e del Socialismo guidati da Abraham Serfaty e Abdellatif Laabi, dopo che il loro partito aveva accolto il Piano Rogers relativo al conflitto arabo-israeliano. Il 23 marzo 1970 questi attivisti, raccolti in due gruppi, si riunirono a Casablanca per organizzare la lotta armata. Il gruppo A divenne Ila al-Amam, mentre il gruppo B si rinominò "Movimento del 23 marzo",[1] in ricordo delle proteste scoppiate a Casablanca nel 1965.[2] La formazione accolse Ahmed Herzenni, Mohamed Bensaid Ait Idder, Abdessalem Jabli,[1] Sion Assidon e Mostafa Mesdad.[3]

Molti degli attivisti furono arrestati nel corso degli anni 1970, venendo reclusi a Tazmamart. Il movimento continuò le sue attività pubblicando la rivista Anoual,[3] oltre ad al-Munadil, diretta da Mhammad Tirida.[1] Il gruppo rimase diviso riguardo alla questione del Sahara Occidentale, dal momento che gran parte dei membri erano disposti a sostenere le rivendicazioni territoriali di re Hasan II,[2] mentre altri, similmente a Ila al-Amam, sostennero il diritto all'autodeterminazione dei sahrawi.[3] Nel 1972 il gruppo subì una scissione quando una componente fondò il gruppo Linakhdom.[1]

L'organizzazione fondò nel 1983 l'Organizzazione dell'Azione Democratica Popolare sotto la guida di Bensaid Ait Idder, graziato due anni prima.[3] Altri membri del gruppo confluirono invece nell'Unione Nazionale delle Forze Popolari o in gruppi più radicali.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]