Morgula donosochagrense
Morgula | |
---|---|
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Actinopterygii |
Ordine | Istiophoriformes |
Genere | Morgula |
Specie | M. donosochagrense |
Morgula donosochagrense è un pesce osseo estinto, appartenente agli istioforiformi. Visse nel Miocene superiore (circa 6,5 - 6 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati a Panama.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Questo pesce è noto per un rostro lungo oltre 60 centimetri, molto simile a quello degli odierni pesci vela (Istiophoridae). Morgula era caratterizzato da un rostro molto allungato e sottile, di forma triangolare in vista dorsale, e dalle ossa nasali dagli angoli estesi lateralmente. Le premascelle erano divise in due ossa separate per circa il 60% della lunghezza del rostro. I canali interni erano circolari.
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Morgula è un rappresentante degli Istiophoridae, il gruppo a cui appartengono i pesci vela attuali. In particolare, Morgula sembrerebbe far parte di un clade noto come Gracilorostra, di cui fanno parte alcune forme estinte come l'affine Spathochoira e gli attuali Kajikia e Tetrapturus.
Morgula donosochagrense venne descritto per la prima volta nel 2022, sulla base di resti fossili rinvenuti nella formazione Chagres, risalente alla fine del Miocene, nei pressi di Colon a Panama. Il nome generico Morgula è la latinizzazione del sostantivo elfico Sindarin "morgul", che significa "magia nera" o "stregoneria oscura", e si riferisce alla "lama Morgul", un pugnale leggendario (simile nella forma al fossile) dal romanzo Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carlos De Gracia, Alex Correa-Metrio, Mónica Carvalho, Jorge Velez-Juarbe, Tomáš Přikryl, Carlos Jaramillo & Jürgen Kriwet (2022) Towards a unifying systematic scheme of fossil and living billfishes (Teleostei, Istiophoridae), Journal of Systematic Palaeontology, 20:1, DOI: 10.1080/14772019.2022.2091959