Monumento ai caduti della prima guerra mondiale (Afragola)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Monumento ai caduti della prima guerra mondiale di Afragola
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
LocalitàAfragola
Indirizzopiazza Municipio, 1
Coordinate40°55′22.56″N 14°18′37.62″E / 40.922932°N 14.31045°E40.922932; 14.31045
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1923
Inaugurazione29 luglio 1923
Stileclassicismo
Altezza4 m
Realizzazione
CostruttoreRaffaele Ferrara

Il monumento ai caduti della prima guerra mondiale si trova ad Afragola e venne realizzato nel 1923 dallo scultore pugliese Raffaele Ferrara per commemorare i trecento soldati afragolesi caduti durante la prima guerra mondiale.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il monumento ai caduti di Afragola fu voluto dal consiglio comunale, durante una riunione del 21 giugno 1921, per onorare i trecento caduti durante la prima guerra mondiale.[2]

Fu incaricato di costruire il monumento lo scultore pugliese Raffaele Ferrara, il quale ultimò la costruzione all'inizio dell'estate del 1923, sulla facciata del Municipio, a sinistra del portale d'ingresso.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il monumento, sagomato in forma di T, è costituito da un altorilievo in bronzo raffigurante una figura femminile Patria che stringe tra le mani un serto di palma ed è sormontata da una festone di alloro, che spartisce due elenchi fitti di nomi dei caduti.[2]

Al di sotto di essa vi è un’iscrizione commemorativa, contornata da rilievi con lo stemma cittadino in bronzo, affiancato da due elmetti:[2]

«QUI
FRENETICA E FIERA S'ADUNÒ
IL XXIV MAGGIO MCMXV
LA BALDA GIOVENTÙ AFRAGOLESE
ED ESULTANTE MOSSE
ALL'ULTIMO RISCATTO
ED ALLA GLORIA IMPERITURA»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Allegoria della Patria. Monumento ai caduti a lapide, 1923 - 1923, su catalogo.beniculturali.it, Ministero per i beni e le attività culturali. URL consultato il 25 marzo 2024.
  2. ^ a b c d Pezzella, pp. 195-196.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]