Monastero patriarcale di Peć
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Monumenti medievali in Kosovo: monastero di Dečani, monastero patriarcale di Peć, monastero di Gračanica e Nostra Signora di Ljeviš | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturali |
Criterio | (ii) (iii) (iv) |
Pericolo | 2006 |
Riconosciuto dal | 2004 |
Scheda UNESCO | (EN) Medieval Monuments in Kosovo: Dečani Monastery, Patriarchal Monastery of Peć, Gračanica Monastery, and Our Lady of Ljeviš (FR) Scheda |
Monastero patriarcale di Peć | |
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Stato | // Kosovo[1] |
Località | Peć |
Coordinate | 42°39′40.18″N 20°15′56.23″E |
Religione | Chiesa ortodossa serba |
Diocesi | Eparchia di Ras e Prizren |
Consacrazione | XIII secolo |
Fondatore | Sava di Serbia Arsenio I |
Stile architettonico | Architettura serbo-bizantina |
Il monastero patriarcale di Peć (in serbo: Манастир Пећка патријаршија, Manastir Pećka patrijaršija; albanese: Patrikana e Pejës) è un monastero patriarcale (stavropigiale) appartenente alla Chiesa ortodossa serba situato vicino a Peć, in Kosovo. Il complesso di chiese è la sede spirituale e il mausoleo degli arcivescovi e patriarchi serbi.
Il 31 luglio 2006 venne inserito nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO come estensione del monastero di Dečani, già inserito nella lista due anni prima.
Fondazione
[modifica | modifica wikitesto]La data precisa della fondazione del monastero è sconosciuta. Si pensa che, mentre san Sava era ancora in vita, il sito sia diventato un metoh (ovverosia un terreno posseduto e governato da un monastero) del monastero di Žiča, che allora era la sede dell'Arcivescovato serbo, in seguito elevato a Patriarcato (1346-1463 e 1557-1766).
L'arcivescovo Arsenije I costruì la chiesa dei Santi Apostoli, al fine di porre in un luogo più sicuro e più vicino al centro della nazione la sede della chiesa serba. Presto, intorno al 1250, ne ordinò la decorazione. Nel 1320, a nord di essa venne costruita la chiesa di San Demetrio, per ordine dell'arcivescovo Nikodim I. Nel 1330, a sud della prima venne costruita una terza chiesa dall'arcivescovo Danilo II, la chiesa della Santa Vergine Hodegetria, a sud della quale venne poi aggiunta anche la piccola chiesa di San Nicola. Di fronte alle tre grandi chiese Danilo II eresse un monumentale nartece e, di fronte a quest'ultimo, una torre. Ai tempi dell'arcivescovo Joanakije II, intorno al 1345, venne affrescato l'interno della chiesa di San Demetrio.
Durante il XIV secolo vennero apportate piccole modifiche alla chiesa dei Santi Apostoli. Dal XIII al XV e nel XVII secolo i patriarchi serbi, arcivescovi di Peć, vennero sepolti nelle chiese del monastero.
Restauri
[modifica | modifica wikitesto]Il restauro del complesso iniziò nel giugno del 2006 e venne completato a novembre dello stesso anno. Lo scopo principale era quello di proteggere il monastero dalle inclemenze del tempo, oltre che riparare i muri interni ed esterni. Sulla facciata nord di San Demetrio vennero scoperti due affreschi precedentemente sconosciuti, rappresentanti una regina ed un nobile serbo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sotto protettorato ONU (UNMIK), dichiaratosi unilateralmente Repubblica indipendente (riconosciuta dalla maggioranza degli stati ONU), secessionista dalla Serbia secondo cui è una Provincia autonoma
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Monastero patriarcale di Peć- Blago Fund
- Pagina del sito dell'UNESCO sul monastero patriarcale di Peć, su whc.unesco.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 247421576 |
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