Maurizio D'Alessio

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Maurizio D'Alessio o d'Alesio (Calvanico, 1670 circa – 1725 circa) è stato uno scultore, decoratore plastico italiano, attivo tra la fine del XVII secolo e il primo venticinquennio del XVIII secolo.

La prima attività documentata di Maurizio d'Alesio risale al 1697, quando lavora in collaborazione con Pietro Sernicola all'interno della chiesa dei Carmelitani Scalzi a Brindisi[1]. Nel 1713 esegue la decorazione a stucco dell'altare maggior e di due cappelle laterali per la chiesa del Carmine ad Altamura[2], mentre l'ultimo suo intervento finora noto risale al 1724-1725, quando progetta la decorazione a stucco per la volta del coro dell'Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo a Montescaglioso[3].

Risulta attivo a Modugno nel 1721 quale autore dell'altare di Santa Maria di Costantinopoli nella Chiesa di Maria Santissima Annunziata, commissionatogli dal primicerio del Capitolo, don Tommaso Mondelli. Sempre a Modugno si trova l'opera probabilmente più significativa per ampiezza e complessità dell'intervento, la decorazione della navata e degli arconi laterali, datata documentariamente al 1721, per la Chiesa di Sant'Agostino[4][5].

Maurizio d'Alessio fu probabilmente il padre di altri plasticatori attivi dopo di lui in Puglia: è stata documentata l'attività dei fratelli Francesco e Ciriaco d'Alessio, residenti ad Altamura, ma di origine napoletana, incaricati nel 1754 di decorare la navata della nuova chiesa monastica di San Pietro a Molfetta[6]; mentre al 1763 risale il contratto tra la Real Congrega del Monte di Pietà di Altamura e lo stuccatore Ciriaco d'Alessio per la realizzazione di alcuni lavori nella chiesa di Santa Croce ad Altamura[7].

  1. ^ P. Cagnes, N. Scalese, Cronaca dei Sindaci di Brindisi (1529-1787), Brindisi 1978, p. 148; Il Convento di S. Teresa dei Carmelitani Scalzi sede dell'Archivio di Stato di Brindisi, catalogo della mostra a cura di F. Casamassima et al., Brindisi 1992. Dai documenti relativi all'intervento a Brindisi si apprende che Maurizio d'Alesio era originario di Calvanico.
  2. ^ T. Berloco, Le chiese di Altamura. XXVII. S. Maria del Carmine, la sua Confraternita ed il Conservatorio, in "Altamura. Rivista storica / Bollettino dell'A.B.M.C.", 1983-1984, 25-26, p.168.
  3. ^ E.C. Bianco, Maurizio d'Alessio, Progetto per gli stucchi della volta del coro della chiesa abbaziale di San Michele Arcangelo a Montescaglioso, in Splendori del barocco defilato. Arte in Basilicata e ai suoi confini da Luca Giordano al Settecento, a cura di E. Acanfora, Firenze 2009, p. 150, fig. 61.
  4. ^ Francesco Picca, La chiesa di S. Agostino, già di S. Maria delle Grazie, e il convento degli Agostiniani a Modugno, in Parrocchia, casa tra case. La Parrocchia sant'Agostino in Modugno nel decennio 2001-2010 e nuova documentazione storica, a cura di Antonio Ciaula, Bari 2010, pp. 102-104, 127, con bibliografia precedente
  5. ^ A. Gernone, N. Conte, M. Ventrella (a cura di), Modugno. Guida Turistico-culturale, Modugno, Associazione Pro Loco di Modugno, 2006, p. 126.
  6. ^ C. Pisani, Il monastero di San Pietro, in "L'Altra Molfetta", 1995, 12, pp. 28-29.
  7. ^ T. Berloco, Le chiese di Altamura, Fasano 1975, p. 247.
  • Francesco Picca, La chiesa di S. Agostino, già di S. Maria delle Grazie, e il convento degli Agostiniani a Modugno, in Parrocchia, casa tra case. La Parrocchia sant'Agostino in Modugno nel decennio 2001-2010 e nuova documentazione storica, a cura di Antonio Ciaula, Bari 2010, pp. 102-104, 127, con bibliografia precedente.