Massacro di Balad al-Shaykh

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Massacro di Balad al-Shayk
strage
Data31 dicembre 1947 - 1º gennaio 1948
LuogoBalad al-Shaykh
StatoBandiera del Mandato di Palestina Mandato di Palestina
Coordinate32°46′21″N 35°02′33.72″E / 32.7725°N 35.0427°E32.7725; 35.0427
Obiettivocivili arabi
ResponsabiliPalmach
MotivazioneVendetta per l'uccisione di Ebrei dopo il massacro della raffineria petrolifera di Haifa
Conseguenze
Morti21-70 Arabi,[1]

2 membri del Palmach[1]

Feriti41 Arabi[1]

2 membri del Palmach[1]

Il massacro di Balad al-Shaykh avvenne nella notte tra il 31 dicembre 1947 e il 1º gennaio 1948 durante la guerra civile nella Palestina mandataria.[2]

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

L'attacco faceva parte della guerra civile del 1947-1948 tra Ebrei e Arabi nella Palestina mandataria. È stato preceduto da una serie di episodi violenti, perpetrati l'uno per rappresaglia dell'altro. Il primo grande attacco al villaggio di Balad al-Shaykh avvenne il 12 dicembre, a seguito di sporadiche sparatorie di Arabi contro il traffico attraverso Wadi Rushmiya.[3] Le forze dell'Haganah uccisero 6 abitanti del villaggio.[3][4]

Il massacro della raffineria petrolifera di Haifa ebbe luogo il 30 dicembre 1947, il giorno prima del secondo attacco di Balad al-Shaykh.[5] Il gruppo paramilitare sionista Irgun lanciò una serie di granate contro una folla di circa 100 lavoratori giornalieri arabi che si erano radunati fuori dal cancello principale della raffineria di petrolio di Haifa di proprietà britannica in cerca di lavoro, provocando 6 morti e 42 feriti.[5][6] Dopo, alcuni lavoratori arabi della raffineria attaccarono i colleghi ebrei, uccidendone 39.[6][7][8]

La conclusione di una commissione d'inchiesta istituita dalla comunità ebraica di Haifa è stata che l'attacco arabo non era stato premeditato, essendo una risposta all'assalto dell'Irgun.[9] L'Agenzia ebraica condannò l'Irgun per quello che definì un "atto di follia" responsabile della perdita di vite umane, ma allo stesso tempo autorizzò l'Haganah a intraprendere un'operazione di rappresaglia.[9][10]

Massacro[modifica | modifica wikitesto]

Nella notte tra il 31 dicembre 1947 e il 1 gennaio 1948, il Palmach, un braccio dell'Haganah, attaccò la città di Balad al-Shaykh mentre i residenti dormivano, sparando dalle pendici del Monte Carmelo.[8] Lo storico israeliano Benny Morris scrive:

(EN)

«The Haganah massively retaliated on the night of 31 December 1947 - 1 January 1948 raiding the villages of Balad al Sheikh and Hawassa, in which many of the refinery's workers lived. The raiding unit's orders were to 'kill maximum adult males'. The raiders penetrated to the center of Balad al Sheikh, fired into and blew up houses, and pulled out adult males, and shot them. According to the HGS, 'the penetrating units... were forced to deviate from the line agreed upon and in a few cases hit women and children' after being fired upon from inside houses. The Haganah suffered two dead and two injured. Haganah reports put Arab casualties variously at 'about 70 killed', and 21 killed ('including two women and five children') and 41 injured.[1]»

(IT)

«L'Haganah si vendicò in maniera massiccia nella notte tra il 31 dicembre 1947 e il 1º gennaio 1948 facendo irruzione nei villaggi di Balad al-Shaykh e Hawassa, nei quali vivevano molti dei lavoratori della raffineria. Gli ordini dell'unità del raid erano di "uccidere il massimo numero di maschi adulti". I predoni penetrarono nel centro di Balad al-Shaykh, spararono e fecero saltare in aria le case, tirarono fuori i maschi adulti e spararono contro di loro. Secondo l'HGS, "le unità di penetrazione [...] sono state costrette a deviare dalla linea concordata e in alcuni casi hanno colpito donne e bambini" dopo essere state colpite dall'interno delle case. L'Haganah subì due morti e due feriti. I rapporti dell'Haganah riportano le vittime arabe a "circa 70 morti", 21 uccisi ("comprese due donne e cinque bambini") e 41 feriti.»

Secondo Zachary Lockman, circa 60 uomini, donne e bambini furono uccisi e diverse dozzine di case sono state fatte saltare in aria.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Morris, p. 101.
  2. ^ (EN) Reprisal Raid on C.R.I. Murders, in The Palestine Post, 2 gennaio 1948. URL consultato il 19 aprile 2021.
  3. ^ a b (EN) Haganah Attacks Brigand Nests, in The Palestine Post, 12 dicembre 1947.
  4. ^ Morris 2004, p. 100.
  5. ^ a b Pappé 1999, p. 119.
  6. ^ a b (EN) C.R.I. Blamed for Death of Workers, in The Palestine Post, 20 febbraio 1948, p. 5. Ospitato su The National Library of Israel.
  7. ^ (EN) 39 Jews massacred at oil refinery, in The Palestine Post, 31 dicembre 1947, pp. 1 e 3. URL consultato il 2 agosto 2020.
  8. ^ a b Benny Morris, 1948: A History of the First Arab-Israeli War, Yale University Press, 2008, p. 406.
  9. ^ a b (EN) Haifa Refinery Riots, su MidEast Web Historical Documents. URL consultato il 14 aprile 2021.
  10. ^ a b Lockman 1996, p. 353.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]