Mangiatoia di Uruk

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Mangiatoia di Uruk
La mangiatoia di Uruk esposta a Londra
Autoresconosciuto
Data3300-3000 a.C.
Materialegesso
Dimensioni15,20×96,50×35,50 cm
UbicazioneBritish Museum

La mangiatoia di Uruk è una scultura sumera a forma di mangiatoia, trovata sul sito di Uruk, in Iraq. Dal 1928 è parte della collezione del British Museum[1]. Condivide, assieme al vaso di Uruk, il primato di una delle prime opere mediorientali decorate con una narrativa in rilievo. L'artefatto è datato al 3300-3000 a.C., durante il cosiddetto periodo di Uruk.

La "mangiatoia" avrebbe potuto servire come oggetto di culto nel tempio della dea Inanna. La scultura intagliata raffigura una processione di pecore, ma il significato allegorico di questa scena non è chiaro.

Il reperto è stato trovato a Uruk, città di Sumer poi caduta sotto il controllo di Babilonia; ad est dell'Eufrate nel sud dell'Iraq. La mangiatoia di Trough era probabilmente un oggetto venerato in uno dei templi della città, forse in quello dedicato a Inanna. Non si conoscono le circostanze della sua scoperta, ma il maggiore del 7º lancieri V.E. Mocatta[2] era in suo possesso negli anni 1920 e lo vendette al British Museum, che l'acquistò con il sostegno del National Art Collections Fund nel 1928[1], poco prima che la Deutsche Orient-Gesellschaft effettuasse gli scavi sul sito.

La mangiatoia di Uruk è fatta di gesso, di forma oblunga e si estende sul lato più grandi di circa 1 metro[1]. Un frammento di un'estremità si trova al Museo dell'Asia Anteriore di Berlino . Sebbene chiamato "mangiatoia", è improbabile che fosse usato come tale; la presenza delle decorazioni sulla parte inferiore dell'oggetto suggerisce che fosse piazzato in alto e quindi difficilmente utilizzato come mangiatoia, ma piuttosto esposto al pubblico per il culto[3], forse nel tempio di Inanna, la dea principale nell'antica Mesopotamia al momento della creazione dell'artefatto. L'incisione mostra una processione di arieti, pecore e agnelli che si avvicinano o escono da un edificio fatto di canne, simile a quello in cui vivevano gli arabi delle palude nel sud dell'Iraq[4]. Gli esperti non sono stati finora in grado di spiegare il significato delle scene, sebbene i fasci di canne sull'edificio siano stati utilizzati successivamente come simboli della dea Inanna e potrebbero identificarne il tempio[5], mentre le incisioni potrebbero simboleggiare la fecondità della terra sotto la protezione della dea.

  1. ^ a b c (EN) The Uruk Trough, su The British Museum. URL consultato il 15 marzo 2022.
  2. ^ (EN) Maj V E Mocatta, su britishmuseum.org. URL consultato il 15 marzo 2022.
  3. ^ (EN) The Uruk Trough, su Google Arts & Culture. URL consultato il 16 marzo 2022.
  4. ^ (EN) Stefano Anastasio, Building between the Two Rivers: An Introduction to the Building Archaeology of Ancient Mesopotamia, Archaeopress Publishing Ltd, 27 ago 2020, p. 5.
  5. ^ (EN) Elena George, The Mythology of Eden, Hamilton Books, a member of Rowman & Littlefield, 2014, p. 106, ISBN 978-0-7618-6289-5, OCLC 881162189. URL consultato il 16 marzo 2022.
    «Her [Inanna] sanctuary is illustrated in the famous late 4th-millenium (3300-3000) "Uruk Trough" now at British Museum, which depicts her reed hut in the shape of a mountain with plants growing from the roof, and lambs surrounding it.»
  • (EN) D. Collon, Ancient Near Eastern art, Londra, The British Museum Press, 1995.
  • (EN) J. Black e A. Green, Gods, demons and symbols of ancient mesopotamia, Londra, The British Museum Press, 1992.
  • (EN) H.W.F. Saggs, Babylonians, Londra, The British Museum Press, 1995.
  • (EN) P.P. Delougaz, Animals emerging from a hut, in Journal of Near Eastern Studies, vol. 1, n. 27, 1968, pp. 186–7.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Archeologia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di archeologia