Arctocebus aureus
Maki ursino dorato | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Euarchontoglires |
(clade) | Euarchonta |
Ordine | Primates |
Sottordine | Strepsirrhini |
Infraordine | Lorisiformes |
Superfamiglia | Lorisoidea |
Famiglia | Lorisidae |
Sottofamiglia | Perodicticinae |
Genere | Arctocebus |
Specie | A. aureus |
Nomenclatura binomiale | |
Arctocebus aureus de Winton, 1902 |
Il maki ursino dorato o potto dorato (Arctocebus aureus) è un primate strepsirrino della famiglia dei lorisidi e della sottofamiglia dei perodicticini.
Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]
Lo si trova in Camerun, Guinea Equatoriale (parte continentale), Congo e Gabon. Vive nella foresta pluviale, preferendo le zone dove grossi alberi caduti creano sprazzi di luce ricchi d'insetti; non esita tuttavia a spingersi nelle piantagioni e nelle fattorie.
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]
Misura circa 35 cm di lunghezza, per un peso che supera di poco i 450 g.
Aspetto[modifica | modifica wikitesto]
Somiglia molto al congenere A. calabarensis, dal quale si differenzia principalmente per il suo colore più chiaro (sfondo rossiccio con zona dorsale gialla, da qui il nome della specie) e per l'assenza di una membrana nittitante all'occhio.
Comportamento[modifica | modifica wikitesto]
Si tratta di animali notturni ed arborei, che si muovono prevalentemente fra i 5 ed i 15 metri d'altezza. Si nutrono per la stragrande maggioranza di insetti (in particolar modo bruchi, che la maggior parte degli altri insettivori ignora), che catturano avvicinandosi lentamente e di soppiatto, per poi ghermirli con un movimento inaspettatamente veloce. Prima di nutrirsi, l'animale passa le mani attorno alla preda, nell'intento di ripulirla da eventuali peli indigesti o irritanti.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Arctocebus aureus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Colin Groves, Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, a cura di D.E. Wilson e D.M. Reeder, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Arctocebus aureus
- Wikispecies contiene informazioni su Arctocebus aureus
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Arctocebus aureus, su Fossilworks.org.