Magnate

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Disambiguazione – Se stai cercando il film del 1973, vedi Il magnate.

Il magnate è una persona con autorità e potenza,[1] in genere un industriale o un finanziere di importanza conclamata;[2][3] è sinonimo del termine inglese tycoon,[4] derivato dal titolo giapponese taicun.

Nel medioevo, specialmente a Firenze, il termine magnate era usato, assieme a quello di Grande o Potente, per indicare il gruppo di individui che disponevano di notevoli risorse, ricchezze e proprietà, caratterizzati principalmente da una grande superiorità sociale e rappresentando la classe dirigente "de facto", e che non avevano ancora raggiunto lo status privilegiato di nobile, status che poteva essere raggiunto solo se questa potenza veniva tramandata e perpetrata negli anni.

Oggi il termine viene utilizzato per indicare un uomo d'affari di successo particolarmente ricco e influente.

Usi storici del termine in Italia[modifica | modifica wikitesto]

In Italia, in età comunale, erano così definiti i cittadini del comune di elevate condizioni sociale ed economica, talvolta con titoli nobiliari e con una posizione influente nella vita politica.[1][3] Accanto a questi si trovano però anche i membri delle famiglie di origine mercantile arricchitesi che, soprattutto a partire dal XIII secolo, si avvicinano lentamente a quelle dell'antica nobiltà feudale inurbata (cioè migrata dalla campagna verso la città), imitandone lo stile di vita ed iniziando ad ordinare i propri figli cavalieri, attraverso le tradizionali cerimonie d'investitura.

Queste famiglie, sempre ai vertici delle istituzioni comunali, tramite l'esercizio delle più alte magistrature e la partecipazione costante nei consigli cittadini, si scontreranno spesso e con violenza per il predominio sulla scena politica; è per questo che alla fine del Duecento, in molte città italiane verranno proclamate delle Leggi antimagnatizie, miranti proprio all'esclusione dal governo di tutte quelle famiglie, sia di origine feudale che mercantile, nelle cui file si trovassero dei cavalieri; a questo proposito, si possono ricordare i provvedimenti adottati a Firenze nel 1293 su proposta di Giano della Bella, conosciuti come Ordinamenti di Giustizia, che più che rivolgersi contro la nobiltà di sangue, intendevano porre un freno al potere esercitato da questa oligarchia che condivideva gli stessi ideali e si era a lungo imposta ai vertici delle istituzioni. Vennero quindi create delle liste di Magnati, che di fatto erano liste di proscrizione politica, ovvero limitavano i diritti politici dei Grandi, impedendogli di accedere al governo del Comune, riservandogli una fortissima imposizione fiscale, insieme ad una altrettanto forte discriminazione giudiziaria. Non c'è da stupirsi però se queste leggi verranno mitigate nelle generazioni successive, dato che anche i membri delle Arti Maggiori ne facevano ormai parte.

Nell'accezione odierna il magnate è colui che è a capo, generalmente dopo averlo creato, di un impero economico-finanziario, di un'industria o di notevoli possedimenti immobiliari.

I Magnati di Firenze[modifica | modifica wikitesto]

Le famiglie magnatizie, i Grandi di Firenze, fra città e contado, secondo le liste del 1295[5], divisi per sestieri[6] [la lista dei Grandi, non era una lista bloccata, chiusa, al contrario nelle generazioni successive, altre famiglie accedettero a detto status e invece moltissime famiglie già Grandi, ottennero di farsi popolari. Questa era l'eccezione, ovvero l'escamotage che consentiva ai Grandi, accettando di mutare nome e stemma[7], oltre all'iscriversi ad un'Arte, di riottenere la pienezza dei diritti politici ed accedere alle Tre Maggiori Magistrature della Repubblica (ovvero al governo della stessa), il Priorato, i collegi dei XII Buonomini e dei XVI Gonfalonieri di Compagnia, altrimenti precluse per via degli Ordinamenti di Giano della Bella. Spesso le liste pubblicate, riportano solo i Magnati di città (è la prima lista stilata nel 1293), principalmente di nobiltà civica e non quelli di contado, quasi tutti di nobiltà feudale].

Sesto d'Oltrarno[modifica | modifica wikitesto]

Sesto S. Petri Scheradii[modifica | modifica wikitesto]

Sesto di San Brancazio[modifica | modifica wikitesto]

Sesto di Borgo[modifica | modifica wikitesto]

Sesto di Porta del Duomo[modifica | modifica wikitesto]

Sesto di Por San Piero[modifica | modifica wikitesto]

Grandi del Contado d'Oltrarno[modifica | modifica wikitesto]

  • Della Casa di Montespertoli
  • De' Figliuoli di Sinibaldo da Pulicciano e Bernardone co' figliuoli
  • I Conti da Certaldo
  • I Milotti da Certaldo
  • De' Figliuoli di Buoncristiano da Certaldo
  • De' Beci da Castiglionfiorentino
  • De' Bonaccolli da Empoli
  • Conte Anselmo da Puntormo
  • Di quelli di Petrio (f. Petroio) di Valdipesa
  • Messer Gozza da Pogna e nipoti e figliuoli
  • Figliuoli di Giuseppe da Pogna e Consorti
  • Figliuoli di Serraglio da Marcialla e di lor Casa
  • De' Manetti e Albertini di Castelvecchio
  • Della Casa di Messer Poltrone da Carpello

Del Sesto di San Piero Scheraggio in Contado[modifica | modifica wikitesto]

  • Maso di Messer Rinieri & Filii Domini Sinibaldi de' Benzi da Feghine e ogni di loro
  • Napoleone e fratelli di Manetti da Feghine
  • Messer Ubertino, Messer Neri, Messer Accerito, e Bertino Grosso da Gaville
  • Mucio e fratelli di Messer Guido da Colle
  • Ballera e fratelli di Messer Ubertino da Colle
  • Bianci e Messer Rinuccio da Monte Grossoli e gli altri della Casa
  • Figliuoli di Rinuccio della Vacchereccia
  • Figliuoli di Alberto da Castiglione
  • Ugolino di Messer Jacopo da Vertina
  • Messer Gualtieri, Messer Rosso, Messer Bernardo de' Rinaldini e lor Consorti
  • Messer Ciupo degli Squarcialupi
  • Ciascuno degli Squarcialupi Guelfi e Ghibellini
  • Pepi di Pepo dalla Torricella
  • Currado di Guido dalla Torricella e fratelli e gli altri di lor Casa
  • Albertaccio di Grossolo da Brolio
  • Figliuoli di Bindo di Messer Ugolino da Cacchiano
  • Figliuoli di Jacopo di Messer Ugolino da Cacchiano
  • Figliuoli di Spinello di Messer Ugolino da Cacchiano
  • Figliuoli di Messer Pepo da Radda
  • Figliuoli di Spinello da Radda e nipoti
  • Alberto e Messer Forziore da Selva e Consorti
  • Orlando di Rinieri da Castiglione
  • Castra e Becco di Messer Ubertino da Grino
  • Guido di Messer Ranuccino da Grignano
  • Dino e Banco di Messer Tancredi da Monte Rinaldi e ciascuno di lor Casa di ciascuna Parte
  • Messer Marcovaldo di Messer Guido de Monasteris da Monte Luco della Bernardinga e ciascuno di detta Casa
  • Brandaglia di Gattolino da Montevarchi
  • Bindo e Nuccio di Messer Brandaglino da Montevarchi
  • Messer Guglielmo da Ricasoli
  • Figliuoli di Rinieri da Ricasoli

Del Sesto di Borgo Contadini[modifica | modifica wikitesto]

  • Bernardino e Niccolò degli Antellesi e Consorti della Casa di Mugnana e Sezzata
  • Cante di Messer Gentile e figliuoli da Lucolena
  • Figliuoli di Messer Guido da Lucolena
  • Della Casa di Guido Lamberti da Uzzano di Val di Grieve
  • Conte e Messer Tancredi da Vicchio
  • Della Casa de' Figliuoli di Cozzo da Montagliari
  • Figlioli di Rinaldo della Casa de' Gioci da Monteficalli
  • Figlioli di Ser Arrigo della Casa de' Gioci da Monteficalli

Del Sesto di San Brancazio in Contado[modifica | modifica wikitesto]

  • Messer Ormagio da Vinci del Greco e de' suoi Messere Scolaio
  • Puccio di Messer Guido Torselli da Signa e i loro
  • Pacino di Messer Guido Torselli da Signa e i loro
  • Cino di Messer Guido Torselli da Signa e i loro
  • Chello di Messer Ugolino da Sommaia

Del Sesto di Por San Piero in Contado[modifica | modifica wikitesto]

  • I Pazzi di Valdarno Guelfi e Ghibellini
  • Figliuoli di Messer Braccio da Frondole
  • Buschia dello Stiria e suo' figliuoli

Del Sesto di Porta del Duomo in Contado[modifica | modifica wikitesto]

  • Della Casa degli Ubaldini, della Pila, Montaccianico e Desenno
  • Figliuoli e Nipoti di Messer Attaviano
  • Rinieri e Nipoti da Gagliano e degli Ubaldini
  • Ciascuno d'Ascianello e da Villanova e Spugnole, eccetto Messer Malviano
  • Figliuoli di Messer Ugo da Coldana
  • Figliuoli di Guineldo da Barberino e da Latera e da Rezzano, ovvero Mortoiano
  • Orlanduccio di Messer Alberto e figliuoli da Lomena, over da Vezzano, overo da Mortoiano
  • Cattani e Lambardi da Sommaia
  • Cattani e Lambardi dalla Querciola

Usi storici del termine nell'Europa centrale[modifica | modifica wikitesto]

In Polonia erano chiamati così i rappresentanti dell'alta nobiltà.[3] I magnati si distinguevano dagli altri esponenti della szlachta per ricchezza fondiaria e potere politico. Gli interessi magnatizi erano spesso in aperta contrapposizione a quelli regi e a quelli della piccola e media aristocrazia. Le lotte di potere tra gli esponenti delle famiglie magnatizie furono un tratto saliente della storia della confederazione polacco-lituana tra il XVII e il XVIII secolo e uno dei fattori di crisi di tale stato.

In Ungheria il termine magnate era applicato ai membri della camera alta della dieta d'Ungheria. Tale organo assembleare era chiamato Főrendiház o Camera dei Magnati.[1][3]

Nella Serbia e nella Croazia medievali troviamo il termine velikaš (derivante da 'veliko, grande) applicato alla nobiltà più elevata, detentrice delle principali cariche governative. In Bosnia era invece utilizzata l'espressione vlastelin (derivante da vlast, potere, autorità).

Pagine correlate[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c magnate, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ Magnate, su dizionari.corriere.it. URL consultato il 12 dicembre 2019.
  3. ^ a b c d magnate, su garzantilinguistica.it. URL consultato il 12 dicembre 2019.
  4. ^ MAGNATE, su dictionary.cambridge.org. URL consultato il 12 dicembre 2019.
  5. ^ Pace da Certaldo, Storia della guerra di Semifonte scritta da Mess. Pace da Certaldo e Cronichetta di Neri degli Strinati, Firenze, Stamperia Imperiale, 1753.
  6. ^ Sestieri di Firenze 1304, su The Universal Compendium. URL consultato il 7 aprile 2019.
  7. ^ Tale obbligo però non fu lineare, lungo tutto il '300 ed il '400, ovvero ci furono molteplici eccezioni, dovute principalmente, o ad un temporaneo governo più favorevole ai Magnati, o al rispetto verso il singolo magnate che avendo grandemente servito la Repubblica (ad esempio conducendo vittoriosamente le milizie fiorentine in battaglia), otteneva la concessione della popularitas, senza tali obblighi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pace da Certaldo, Storia della guerra di Semifonte scritta da Mess. Pace da Certaldo e Cronichetta di Neri degli Strinati, Firenze, Stamperia Imperiale, 1753.
  • Christiane Klapish-Zuber, Ritorno alla politica: I Magnati fiorentini 1340-1440, Roma, Viella, 2009.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]