Madrasa Abdoullaziz Khan

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Madrasa Abdoullaziz Khan
Portale d'ingresso della madrasa Abdoullaziz Khan, con le sue decorazioni a muqarnas nell'Iwan.
StatoBandiera dell'Uzbekistan Uzbekistan
LocalitàBukhara
Coordinate39°46′33″N 64°25′04″E / 39.775833°N 64.417778°E39.775833; 64.417778
Religionemusulmana
TitolareAbdoullaziz Khan
Completamento1654

La madrasa Abdoullaziz Khan è una vecchia madrasa di Bukhara in Uzbekistan. Come la maggior parte delle parti storiche della città, si tratta di un sito Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

corte interna
 Bene protetto dall'UNESCO
Centro storico di Bukhara
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(ii) (iv) (vi)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal1993
Scheda UNESCO(EN) Historic Centre of Bukhara
(FR) Scheda

Prende il nome dal suo fondatore sciita[1], Abdoullaziz Khan (1614-1683) che la realizzò nel 1652-1654. Fa parte di un complesso architettonico assieme alla madrasa Ulugh Beg (1417), di fronte al bazar orientale dei gioiellieri. La sua decorazione esterna è in parte incompiuta perché Khan venne detronizzato così come la decorazione della madrasa non è stato completata e l'architetto non ha terminato il progetto.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portale, o pishtak e i portali che si affacciano sul cortile interno sono rivestiti con piastrelle blu e giallo (la luce gialla viene in questo caso utilizzata per la prima volta a Bukhara) dove ci sono dei motivi tradizionali, come il vaso della felicità[2].

La madrasa è decorata con mosaici, maioliche in rilievo, piastrelle smaltate, scolpite in marmo, affreschi in alabastro, ghanch[3](legno intagliato) e foglie d'oro. Si tratta di un vertice dell'arte architettonica in Asia centrale. Si può notare, in contrasto con la tradizione architettonica islamica, delle rappresentazioni figurative e un maggiore realismo nella decorazione floreale e vegetale. L'altro esempio di raffigurazioni a Bukhara in un edificio religioso si trovano presso la madrasa Nadir Divanbegi.

Oltre alle celle e alle aree comuni, la madrasa comprende una piccola moschea invernale e estiva. La madrasa dispone inoltre di un caminetto, che era una novità per l'epoca[4]. Oggi, la madrasa ospita dei negozi di souvenir, tessuti e tappeti.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lonely Planet
  2. ^ Ouzbékistan, guide Le Petit Futé, édition 2012, p. 166
  3. ^ Uzbek arts and crafts, su discovery-uzbekistan.com. URL consultato il 25 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2018).
  4. ^ Ouzbékistan, guide Le Petit Futé, édition 2012, p. 167

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ouzbékistan, guide Le Petit Futé, édition 2012
  • Asie centrale, guide Le Petit futé, édition 2008
  • (RU) Galina Pougatchenkova et Lazare Rempel, Aperçus de l'art d'Asie centrale [Очерки искусства Средней Азии], 1re éd., Moscou, éd. Iskousstvo, 1980, 287 pages
  • (RU) K.Karimova et T. Alimov, Boukhara. Ville et légendes [Бухара. Город и легенды], 1re éd., Tachkent, éd. ООО "DAVR NASHRIYOTI", 2010, 30 pages
  • Sadriddine Aïni, Boukhara, Paris, éd. NRF Gallimard, 1956
  • Bradley Mayhew, Mark Elliott, Tom Masters e John Noble, Asia centrale, Torino, Lonely Planet, 2014, p. 203, ISBN 978-88-5920-473-2.

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