Ludwig Christoph Heinrich Hölty

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Ludwig Christoph Heinrich Hölty

Ludwig Christoph Heinrich Hölty, oppure Ludwig Heinrich Christoph Hölty (Mariensee, 21 dicembre 1748Hannover, 1º settembre 1776), è stato un poeta tedesco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Hölty effettuò il suo percorso di studi da uno zio insegnante, a causa della sua salute cagionevole che non gli consentì di vivere più di ventotto anni.[1]

La sua carriera letteraria fu dunque brevissima ed i suoi lavori vennero pubblicati postumi.

Ludwig Christoph Heinrich Hölty

Durante gli studi Hölty si entusiasmò per la cultura inglese e per quella classica, dalle quali colse l'ispirazione per le sue liriche d'esordio.

Una svolta nella sua esistenza l'ebbe quando, a Gottinga venne introdotto all'Almanacco delle Muse.[2]

Dopo aver abbandonato il corso di Teologia,[3] Hölty si appassionò per la letteratura germanica e si impegnò a farla rifiorire, allo stesso modo della mitologia germanica, della spiritualità e dell'amore per la natura.[1]

Per realizzare questi obiettivi Hölty fondò, nel 1772, un movimento artistico-letterario denominato Göttinger Hain, che si valse della collaborazione di scrittori quali Johann Martin Miller e Heinrich Christian Boie.[1]

Le liriche di Hölty si caratterizzarono per uno spirito sensibile, acuto e attento a descrivere gli elementi della natura, non alieno ad una nota triste che rievoca il destino dell'uomo e la caducità della vita, stemperata dalla serenità e dalla gioia della fede religiosa.[2][1]

Le sue poesie più importanti furono Tanzt dem schönen Mai entgegen, Die Liebe, Mailied, Vaterlandslied; da citare la ballata Adelstan und Röschen.[4]

Molti scritti di Hölty ricevettero una trasposizione musicale da parte di autorevoli compositori, quali Mozart, Beethoven, Schubert, Mendelssohn e Brahms.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d le muse, VI, Novara, De Agostini, 1964, p. 5.
  2. ^ a b Ludwig Heinrich Christoph Hölty, su britannica.com. URL consultato il 7 luglio 2016.
  3. ^ Ludwig Heinrich Christoph Hölty, su poemhunter.com. URL consultato il 7 luglio 2016.
  4. ^ Ludwig Christoph Heinrich Hölty, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 luglio 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Peter Brink e Christoph Oppermann, 250 Jahre Hölty, Wunstorf, Wunstorfer Merkur-Verlag Grevsmühl & Oppermann, 1999.
  • (DE) Adalbert Elschenbroich, Hölty, Ludwig Christoph Heinrich, in Neue Deutsche Biographie (NDB), IX, Berlino, Duncker & Humblot, 1972, p. 336.
  • (DE) Ernst Müller, Ludwig Christoph Heinrich Hölty. Leben und Werk, Egelsbach, Fouqué-Literaturverlag, 2001.
  • (DE) Carl Christian Redlich, Hölty, Ludewig Heinrich Christoph, in Allgemeine Deutsche Biographie (ADB), XIII, Lipsia, Duncker & Humblot, 1881, pp. 9–12.
  • (DE) Thymiane Oberlin-Kaiser, Ludwig Christoph Heinrich Hölty, Zurigo, Juris-Verlag, 1964.

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