Louis Duport

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Louis Duport ritratto da Aleksander Orłowski nel 1809

Louis-Antoine Duport (Parigi, 1781Parigi, 19 ottobre 1854) è stato un ballerino e coreografo francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Allievo di Jean-François Coulon, esordì al Théâtre de l'Ambigu-Comique insieme alla sorella Marie-Adélaïde e nel 1880 fu scritturato dall'Opéra di Parigi. Pur diventando premier danseur della compagnia, la sua carriera risentì della rivalità con Auguste Vestris che, anche se vent'anni più vecchio di lui e non più brillantissimo, continuava a dominare l'Opéra.[1] Nel 1809 lasciò l'Opéra e, passando per Vienna, giunse a San Pietroburgo, insieme ad altri artisti esuli dalla Francia napoleonica, tra cui Marguerite-Joséphine Weimer. In Russia Duport ottenne uno straordinario successo, tanto da essere menzionato da Lev Tolstoj in Guerra e pace:

«Di nuovo, fra gli spettatori, si levò un tremendo frastuono, uno strepito d'applausi, e tutti, con facce entusiaste, incominciarono a gridare: "Duport! Duport! Duport!", E a Nataša, ormai, questo non pareva più strano. Con piacere, sorridendo gioiosa, si guardava intorno.
N'est-ce pas qu'il est admirable, Duport? – esclamò Hélène, rivolegendosi a lei.
Oh, oui... – ripose Nataša.»

In Russia infatti danzò al Teatro Bol'šoj Kamennyj e al Teatro dell'Ermitage, ottenendo straordinari successi con i balletti di Charles Didelot e Charles Le Picq, oltre a comporre diversi balletti originali, tra cui Gli amori di Venere e Adone. Come ballerino era molto apprezzato per i suoi balloon e le pirouette, eseguite sempre en pointe, tanto che Didelot ampliò per lui le variazioni maschili nel suo Zéphire et Flora.[2][3] Dopo essere rimasto a San Pietroburgo fino al 1812, si trasferì a Napoli, dove insegnò brevemente danza,[4][5] e poi tornò a Vienna per dirigere il Theater am Kärntnertor. Nel 1813 sposò la ballerina austriaca Thérèse Neumann, sua partner abituale sulle scene. Fu durante il periodo della sua direzione che il teatro ospitò la prima assoluta della Nona sinfonia di Ludwig van Beethoven.[6] Trascorse i vent'anni seguenti dividendosi tra Napoli,[7] Londra e Torino, dove portò al debutto una dozzina di balletti. Nel 1836 tornò a Parigi e si ritirò a vita privata fino alla morte nel 1853. Fu sepolto al Cimitero di Père-Lachaise.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Walter Terry, Great Male Dancers of the Ballet, Anchor Press, 1978, p. 19, ISBN 978-0-385-04197-3. URL consultato il 29 marzo 2024.
  2. ^ (EN) Carol Lee, Ballet in Western Culture: A History of Its Origins and Evolution, Psychology Press, 2002, p. 192, ISBN 978-0-415-94257-7. URL consultato il 29 marzo 2024.
  3. ^ (EN) Ira Nadel, The Business of Ballet: Diaghilev’s Ballets Russes Between Profit and the Avant-garde, Lexington Books, 4 gennaio 2024, p. 67, ISBN 978-1-6669-4581-2. URL consultato il 29 marzo 2024.
  4. ^ Iskrena Yordanova e José Camões, Eighteenth-Century Theatre Capitals: From Lisbon to St. Petersburg, Hollitzer Wissenschaftsverlag, 24 giugno 2022, p. 273, ISBN 978-3-99094-005-1. URL consultato il 29 marzo 2024.
  5. ^ Roberta Albano, Louis Antoine Duport at the Teatro San Carlo in Naples, 1814 -1820, in Times for Changes: Transnational Migrations and Cultural Crossings in Nineteenth-Century Dance.
  6. ^ (EN) Barry Cooper, Beethoven, Oxford University Press, USA, 30 novembre 2000, p. 339, ISBN 978-0-19-159270-6. URL consultato il 29 marzo 2024.
  7. ^ Alberto Basso, Musica in scena: L'arte della danza e del balletto, Unione tipografico-editrice torinese, 1995, p. 123, ISBN 978-88-02-04939-7. URL consultato il 29 marzo 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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