Lin (famiglia)

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I Lin (talvolta anche Lini) furono una famiglia patrizia veneziana, annoverata fra le cosiddette Case fatte per soldo.

Stemma Lin

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo Moro Lin sul Canal Grande.
Palazzo Moro Lin, a San Polo

I Lin erano originari di Bergamo[1] e il loro capostipite fu un certo Girolamo, il quale, trasferitosi a Venezia, lavorò come garzone presso la drogheria "all'Angelo" di Gaspare Luca, a Rialto[2]. Divenutone in seguito proprietario, continuò il commercio delle droghe, accumulando grandi ricchezze.

Nel 1685[1][3], lo stesso Girolamo Lin riuscì a versare i 100.000 ducati previsti per l'aggregazione al corpo patrizio, contribuendo in tal mondo al sostegno della Repubblica, impegnata in quegli anni nella guerra di Morea contro i Turchi: per decreto del Senato, dunque, egli ottenne l'accesso al Maggior Consiglio per sé e per i suoi discendenti.

Notevoli furono anche gli investimenti in terraferma e i loro possedimenti si estendevano nelle località ad ovest di Mestre e nella zona di Mira. La villa Lin, Bottacin, Santon Boer, che si trova nel Comune di Venezia, in località Trivignano, è stata interamente restaurata dagli ultimi proprietari, con un recupero integrale dell'edificio, esterno e interno, con i notevoli affreschi settecenteschi e i vari stucchi che decorano la dimora. Ai Lin apparteneva, inoltre, un palazzo a Venezia in vista del Canal GrandeSan Samuele che fu ceduto a Gasparo Moro in seguito al matrimonio con Elisabetta Lin (1748): il loro unico figlio, Girolamo Michele Gasparo, I.R. Pretore di Chioggia, a sua volta coniugato con la contessa Elena Maria Chiara Benzon, ereditando molte delle proprietà della famiglia materna, prese il cognome Moro Lin (o Morolin)[2][4].

Questa famiglia era ancora presente in Senato all'epoca della caduta della Serenissima, nel 1797[3], ed esisteva «con un nobilissimo Parentado in due Patrizj Frattelli»[1]. I Lin, tuttavia, non compaiono tra le famiglie confermate nella nobiltà del Regno Lombardo-Veneto[5]; i Moro Lin, al contrario, furono confermati nobili dall'Imperial-Regio Governo Austriaco con Sovrana Risoluzione del 16 dicembre 1817[4].

Arme[modifica | modifica wikitesto]

Campo con fascia d'argento, il capo azzurro caricato con una stella d'oro, e la punta ch'è verde con una mano, che tiene il pollice e l'indice alzati.

Monumenti e architetture[modifica | modifica wikitesto]

Si ricordano, inoltre, un Ramo Moro Lin, un Sotoportego Moro Lin e una Calle Moro Lin a San Polo, a Venezia[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Dizionario storico-portatile di tutte le venete patrizie famiglie, Giuseppe Bettinelli, 1780, p. 91.
  2. ^ a b c Giuseppe Tassini, Curiosità Veneziane, note integrative e revisione a cura di Marina Crivellari Bizio, Franco Filippi, Andrea Perego, Venezia, Filippi Editore, 2009 [1863], pp. 469-470.
  3. ^ a b (PDF) Dorit Raines, Cooptazione, aggregazione e presenza al Maggior Consiglio: le case del patriziato veneziano, 1297-1797 (PDF), in Storia di Venezia, I, 2003, p. 65. URL consultato il 14 gennaio 2012.
  4. ^ a b Franz Schroeder, Repertorio genealogico delle famiglie confermate nobili e dei titolati nobili esistenti nelle provincie venete, Venezia, Tipografia di Alvisopoli, 1830, p. 41.
  5. ^ Franz Schroeder, Repertorio genealogico delle famiglie confermate nobili e dei titolati nobili esistenti nelle provincie venete, Venezia, Tipografia di Alvisopoli, 1830.

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