Leonardo Vitetti

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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo vescovo cattolico italiano, vedi Leonardo Vitetti (vescovo).
Leonardo Vitetti

Leonardo Vitetti (Gerace Marina, 15 dicembre 189414 maggio 1973) è stato un diplomatico italiano, rappresentante permanente per l'Italia alle Nazioni Unite dal 1956 al 1958.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio del funzionario Ernesto Vitetti, si laurea in giurisprudenza nel luglio del 1922 ed entra nella carriera diplomatica, in seguito a concorso, l'anno dopo[1].

Nel 1925 è destinato all'ambasciata di Washington come Primo segretario di legazione e vi rimane fino al 1930, quando rientra al Ministero degli affari esteri[1]. Nel 1932 è Consigliere di legazione all'ambasciata italiana a Londra[1]. Due anni dopo, nella Capitale britannica, Vitetti sposa Natalie Mai Coe, figlia del facoltoso assicuratore e filantropo inglese William Robertson Coe, ed ha il figlio Ernesto (1935)[2].

Nel 1936 il Ministro degli Esteri Galeazzo Ciano lo incarica della Direzione Affari generali del Ministero[1]. Nel 1938 gli è conferito il titolo di conte. Nel 1942 viene nominato direttore generale degli Affari dell'Europa e del Mediterraneo[1].

Nel corso di tale incarico, il Ministero degli esteri italiano frappose ostacoli di natura giuridica alle richieste naziste di persecuzione nei confronti degli ebrei presenti nelle zone soggette alle truppe italiane di occupazione in Francia e in Croazia[3]

Dopo la liberazione di Roma, Vitetti si convince che i rapporti avuti con il passato regime siano di ostacolo per il prosieguo della carriera diplomatica e presenta domanda di collocamento a riposo, che viene accolta, con decorrenza 1º dicembre 1944[1].

Resta fuori dalla diplomazia per quasi cinque anni, poi il provvedimento di collocamento a riposo viene annullato e, il 1º gennaio 1950, è riammesso a tutti gli effetti, senza soluzione di continuità di carriera[1]. Nel novembre dello stesso anno, Vitetti fa parte della delegazione italiana per la V assemblea dell'ONU a Lake Success[1].

Il 23 giugno 1952 Vitetti è promosso ambasciatore[1]. Tre anni dopo è nominato rappresentante permanente presso l'OECE (1955) e, nel 1956, rappresentante permanente presso l'ONU[1]. Nello stesso anno tenta, senza successo, la carriera politica, candidandosi al Senato con la Democrazia Cristiana. Due anni dopo è ambasciatore a Parigi[1].

Nel gennaio del 1960 alla scadenza naturale del suo collocamento a riposo, Vitetti è trattenuto in servizio e rimane in carica come ambasciatore d'Italia in Francia, sino al giugno del 1961[1].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Grand'ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grand'ufficiale dell'Ordine coloniale della stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l Carriera diplomatica, Vol. V, 10522
  2. ^ "A Son to Mrs. Vitetti", The New York Times, 29 ottobre 1935
  3. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Rappresentante permanente per l'Italia presso l'OECE Successore
Attilio Cattani 1955 - 1956 Giuseppe Cosmelli
Predecessore Rappresentante permanente per l'Italia presso l'ONU Bandiera delle Nazioni Unite Successore
Alberico Casardi 1956 - 1958 Egidio Ortona
Predecessore Ambasciatore italiano in Francia Bandiera della Francia Successore
Alberto Rossi Longhi 1958 - 1961 Manlio Brosio
Controllo di autoritàVIAF (EN89444194 · ISNI (EN0000 0000 7820 8339 · BAV 495/256411 · LCCN (ENno96014129 · BNF (FRcb10458881v (data) · WorldCat Identities (ENviaf-89444194