Le storie di ieri

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Le storie di ieri
ArtistaFrancesco De Gregori
Autore/iFrancesco De Gregori
GenereMusica leggera
Esecuzioni notevoliFabrizio De André, Volume 8, 3'15"
Pubblicazione originale
IncisioneFrancesco De Gregori, Rimmel, 4'10"
Data1975

Le storie di ieri è una canzone scritta da Francesco De Gregori e registrata per la prima volta nel 1974, durante sessioni di registrazione dell'album Francesco De Gregori, ma scartata dall'incisione finale dell'LP. Trovò posto l'anno successivo nell'album Rimmel, dello stesso De Gregori, e in Volume 8 di Fabrizio De André.

Il contenuto[modifica | modifica wikitesto]

Citazione su un graffito a Torino

Il brano tratta la scelta dell'ideologia fascista e la sua trasformazione nel MSI dopo la caduta del regime, sotto la leadership di Giorgio Almirante[1].

«L'intero brano gioca su un'alternanza di soggetti tra il padre e il figlio, che sono figure simboliche dello ieri e dell’oggi e, sebbene De Gregori canti soprattutto alla prima persona singolare, si tratta di finzione autobiografica. Con il padre si parla del passato fascista, con il bambino si parla del presente minacciato dal neofascismo.
Sono "storie di ieri" che si riflettono nell'oggi, analizzate con un evidenziato distacco storico, più che politico: benché l'io lirico dica "mio padre", al momento di parlare di sé canta in terza persona de "il bambino".»

La storia[modifica | modifica wikitesto]

La canzone, a registrazione già effettuata, venne tuttavia scartata dalla RCA, la casa discografica a cui era allora affiliato De Gregori.

Questa versione presenta il testo originale del brano in cui è presente un riferimento a Giorgio Almirante ("Almirante ha la faccia serena").

«[Fabrizio] aveva voluto inserire nel suo disco "Le storie di ieri" che la RCA Italiana (la mia casa discografica di allora) si era rifiutata di farmi incidere sulla Pecora

Nel 1974 De Gregori e Fabrizio De André si ritirarono per quasi un mese in Gallura; dalla proficua collaborazione nacque la traduzione italiana di Desolation Row di Bob Dylan (Via della Povertà), pubblicata lo stesso anno nell'album misto Canzoni, e l'album Volume VIII, nel quale De André inserì la sua interpretazione di Le storie di ieri. In questa incisione il nome "Almirante" venne sostituito con la locuzione "il gran capo"; vi sono inoltre altre due minime differenze nel testo ("una scritta nera" e "il bambino nel cortile si è fermato").

È, dopo E fu la notte, la seconda e ultima canzone incisa da Fabrizio De André senza indicare il suo nome tra i crediti[senza fonte]. Nel gennaio del 1975[3]la RCA pubblicò il disco Rimmel di De Gregori, e al suo interno decise di includere una nuova versione del brano. Questa interpretazione presenta lievi modifiche nel testo rispetto alla prima stesura: la frase "Almirante ha la faccia serena" viene sostituita con "I nuovi capi hanno facce serene"; "Mio padre ha una storia comune" sostituisce "Mio padre aveva un sogno comune"; "troppi morti lo hanno tradito" diventa "troppi morti lo hanno smentito"; "si mette a sognare" diventa "comincia a sognare" e i poeti diventano "brutte creature".

In questo arrangiamento il brano è introdotto da un assolo di contrabbasso di Roberto Della Grotta e termina con un assolo di sax del jazzista Mario Schiano, con cui De Gregori collaborerà in seguito.

Altre interpretazioni[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1996 il brano fu interpretato da Cristiano De André insieme ai Gang in occasione di Fatto per un mondo migliore, album benefico i cui proventi furono destinati ai progetti dell'ACNUR in ex-Jugoslavia.

Nel 2005 gli Yo Yo Mundi la inclusero nel loro spettacolo La Banda Tom e altre storie partigiane dedicato alla resistenza e registrato nell'album Resistenza.

Nel 2015, l'Orage includono il brano nel loro album Macchina del Tempo.

Il 22 settembre 2015, all'Arena di Verona, durante il concerto Evento "Rimmel 2015" durante il quale Francesco De Gregori ha festeggiato i quarant'anni dell'album Rimmel, la canzone è stata eseguita dal gruppo L'Orage.

Nel 2016 è una delle cover incluse nell'album Perle per porci di Giorgio Canali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Umberto Bultrighini e Gianni Oliva, Dopo i Beatles: musica e società negli anni Settanta, Carabba, 2003, pp. 102. URL consultato il 28 gennaio 2019.
  2. ^ Antonio Piccolo, La storia siamo noi. Foggia, Bastogi Editrice Italiana, 2007. ISBN 8881859254
  3. ^ http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=1130
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