La vittoria di Orwell
La vittoria di Orwell | |
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Titolo originale | Orwell's Victory |
Vignetta di George Orwell | |
Autore | Christopher Hitchens |
1ª ed. originale | 2002 |
1ª ed. italiana | 2008 |
Genere | saggio |
Lingua originale | inglese |
Protagonisti | George Orwell |
Preceduto da | Letters to a Young Contrarian (2001) |
Seguito da | Love, Poverty, and War: Journeys and Essays (2004) |
La vittoria di Orwell, pubblicato nel Regno Unito col titolo Orwell's Victory e negli USA con Why Orwell Matters, è un saggio biografico di Christopher Hitchens pubblicato da Libri Scheiwiller il 27 marzo 2008. Nel testo, l'autore discute i pensieri e le azioni di George Orwell sui seguenti temi:
- l'Impero britannico;
- la sinistra;
- la destra;
- gli Stati Uniti;
- le convenzioni inglesi;
- il femminismo e le donne; e
- la controversa "lista di Orwell" per il Foreign Office britannico.
Alla fine del libro, Hitchens esamina e recensisce i romanzi di Orwell ed il suo lascito letterario, partendo dalla sua capacità di leggere il contesto storico-politico nel quale si trovò ad agire. Un altro breve saggio di Hitchens che continua sullo stesso tema, intitolato Why Orwell Still Matters (in italiano Perché Orwell è ancora importante), è apparso sull'antologia orwelliana di John Rodden.[1]
In un'intervista sul suo libro, Hitchens ha detto:
«Il punto importante che cerco di fare è che in realtà Orwell non è un grande scrittore. È uno scrittore molto onesto e coraggioso e fa un sacco di lavoro e ha un certo dono della frase, non c'è dubbio. Ma non è in prima fila tra gli scrittori. E questa è una buona cosa, perché mostra ciò che la gente comune può fare se ci si impegna, abolendo alcuni degli alibi e scuse di persone che non sono coraggiose. [...] Orwell ha inoltre avvertito sulla volontà della gente ad autodisciplinarsi e credere a tutto ciò che gli viene detto. Soprattutto la volontà degli intellettuali e accademici di diventare adoratori di chi è al potere, o di divulgare quella che è l'idea imperante. Conformità, in altre parole – che continuerà sempre ad essere una minaccia. La gente purtroppo non si ricorda di Orwell come dovrebbe, per la sua opposizione al conformismo.»
Hitchens conclude dicendo che Orwell dimostra, con il suo impegno per la lingua quale partner della verità, che le opinioni in realtà non contano, ciò che conta non è quello che si pensa, ma come lo si pensa, e che la politica è relativamente poco importante, mentre i principi hanno un modo di perdurare.[2]
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]- La vittoria di Orwell, (trad. E. Costantino), Libri Scheiwiller, 27 marzo 2008. ISBN 978-8876445552
- (EN) Why Orwell Matters, Basic Books, ristampa 2003. ISBN 978-0-465-03050-7
- (EN) Orwell's Victory, Penguin Books Ltd, nuova ed. 2003. ISBN 978-0-14-100535-5
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ "Orwell and Us - The battle over George Orwell's legacy" Archiviato il 3 dicembre 2013 in Internet Archive. di David Brooks, su The Weekly Standard 23/09/2002.
- ^ "The Power of Facing" di Elizabeth Wasserman, intervista sul libro di Hitchens, Atlantic Unbound 23/10/2002.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- John Rodden, The Cambridge Companion to George Orwell, Cambridge University Press, 2007. ISBN 978-0-521-85842-7
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su "La vittoria di Orwell"
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) "The Power of Facing" di Elizabeth Wasserman, intervista su Atlantic Unbound 23/10/2002
- (EN) "'Why Orwell Matters': The Independent of London", di George Packer su The New York Times 14/11/2003