La visita meravigliosa (opera)

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La visita meravigliosa
Titolo originaleLa visita meravigliosa
Lingua originaleitaliano
Genereopera buffa
MusicaNino Rota
LibrettoNino Rota
Fonti letterarieLa visita meravigliosa di Herbert George Wells
Attinove
Epoca di composizione1965 -1969
Prima rappr.6 febbraio 1970
TeatroTeatro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo
Versioni successive
Personaggi
  • Rev. Hilyer, vicario di Sidderford (basso)
  • L'Angelo (tenore)
  • Mrs. Hinijrer, governante del vicario (contralto)
  • Delia, una ragazza (soprano lirico)
  • Dott. Crump, medico condotto (tenore)
  • Rev. Mendham, curato (basso)
  • Lady Hammergallow (mezzosoprano)
  • Sir John Gotch, possidente (baritono)
  • Una donna (mezzosoprano)

Gli invitati di Lady Hammergallow:

  • Mr. Wilmerdings, professore di musica (basso)
  • Miss Pirbright, la figlia (soprano lirico)
  • Mrs. Pirbright, la madre (mezzosoprano)
  • Mr. Pirbright, il padre (basso)
  • Miss Iehoram (soprano)
  • Miss Papaver (mezzosoprano)
  • Il fidanzato di Miss Pirbright (tenore)
  • Un signore (baritono)
  • (coro)

La visita meravigliosa è un'opera lirica di Nino Rota su libretto dello stesso. Composta dal 1965 al 1969[1], l'opera venne rappresentata l'anno dopo, il 6 febbraio 1970, al Teatro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo.[2]

L'opera deriva da La visita meravigliosa, romanzo fantastico con elementi satirici del 1895 di H. G. Wells che ha come protagonista una creatura angelica che misteriosamente si ritrova nell'Inghilterra di fine Ottocento.[3][4][5][6]

L'opera[modifica | modifica wikitesto]

L'opera nasce dalla penna del padre della fantascienza H. G. Wells, pertanto le tematiche sono affini allo sviluppo letterario dello scrittore negli anni dei suoi più grandi successi.[7][8][9][10]

A influire sul racconto vi sono tutte le osservazioni tecniche e scientifiche che rendono la storia narrata emozionante e di parziale rilievo scientifico, vista la conoscenza dello scrittore sulla zoologia e sulla biologia[11], basta pensare alle affermazioni del medico che visita l'angelo, ritenendo le sue ali vere e proprie deformità della struttura ossea e azzardando pareri medici del tutto discutibili.

La sceneggiatura di quest'opera rotiana è alquanto statica e deludente, proponendo un interminabile serie di duetti riproponendo in maniera ostentata il paragone tra la purezza dell'angelo e l'oscurantismo degli abitanti del villaggio.

La struttura musicale, piacevole e colorita non viene completamente apprezzata per via della monocorde narrativa del testo di riferimento.[12]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Un angelo viene avvistato nell'Inghilterra del sud, scambiato per un grosso uccello dal piumaggio iridescente e policromo e ferito ad un'ala dal vicario del villaggio che stava andando a caccia.

Il vicario si prenderà poi cura dell'angelo e comprenderà che non si tratta di un angelo dalle fattezze conformi alla credenza religiosa né di un angelo conforme alla credenza popolare ma piuttosto di un "angelo dell'arte italiana" che proviene dalla terra dei sogni e ignora completamente gli usi e i costumi del posto.

L'angelo viene generalmente malvisto dagli abitanti del villaggio sia per il suo abbigliamento iniziale (una tunica color zafferano che desta scalpore) sia per la sua totale ignoranza sul modo di comportarsi "da gentiluomini" sia per i suoi lineamenti eccessivamente femminei; viene anche additato come pazzo e socialista. La gran parte della gente si rifiuta di credere alla sua natura angelica (il medico del villaggio pensa che le sue ali siano delle bizzarre deformità); il vicario però ci crede fermamente perché spesso l'angelo è capace di "elevarlo" (ad esempio quando suona il violino) e ritiene che l'angelo sia una persona quanto mai buona e pura che è stata inserita in un mondo corrotto e cattivo.

Per i comportamenti malvisti dell'angelo, viene intimato al vicario di cacciarlo entro una settimana; poi però, per un incidente, la casa del vicario va a fuoco mentre l'angelo era uscito; la serva, segretamente innamorata dell'angelo, torna nella casa volendo salvare il suo violino e, dopo poco, l'angelo ritorna dalla sua passeggiata e, messo al corrente di quanto accaduto, si precipita dentro la casa in fiamme per salvare la serva. Il racconto si conclude con un tragico epilogo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) La visita meravigliosa (1965-1969) opéra en deux actes et neuf scènes, su brahms.ircam.fr. URL consultato il 4 aprile 2017.
  2. ^ Francesco Lombardi, Cronologia, in Nino Rota: un timido protagonista del Novecento musicale, EDT, 2012, pp. 197-199, ISBN 9788866397946. URL consultato il 4 aprile 2017.
  3. ^ Fernando Ferrara, Presentazione, in Avventure di fantascienza, 4ª ed., Milano, Mursia, 2011 [1966], p. 619.
  4. ^ Paolo Morini, Oculus Enoch-Notiziario dell’Associazione Ravennate Astrofili Rheyta-Numero 31 settembre-ottobre 2011 (PDF), su arar.it. URL consultato il 14 febbraio 2013.
  5. ^ (EN) Vincent Brome, success comes swiftly, in Hg Wells, Publisher: House of Stratus, 1º gennaio 2001, p. 67, ISBN 978-1842320310. URL consultato il 1º marzo 2015.
  6. ^ (FR) Jean-Pierre Vernier, L'enface et l'adolescence, in H. G. Wells et son temps, Presses Universitaires de Rouen et du Havre, 1971, ISBN 2-87775-128-7. URL consultato il 24 marzo 2017.
  7. ^ Riccardo Valla, Le Origini Della Fantascienza (Prima parte), su carmillaonline.com. URL consultato il 13 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2012).
  8. ^ (EN) John Clute, David Langford e Peter Nicholls (a cura di), Jules Verne, in The Encyclopedia of Science Fiction, IV edizione online, 2021. Ultimo accesso 25 maggio 2012
  9. ^ Bernard Bergonzi, The early H. G. Wells. A study of the scientiftc romances, Manchester, Manchester University Press, 1961.
  10. ^ Mark R. Hillegas, The Future as Nightmare. H.G. Wells and the Anti-Utopians, New York, Oxford University Press, 1967.
  11. ^ Manuele Bellini, 14, in L'Orrore nelle arti. Prospettive estetiche sull’immaginazione del limite, ScriptaWeb, ISBN 9788889543665. URL consultato il 13 febbraio 2013.
  12. ^ Fabrizio Dorsi, Giuseppe Rausa, Il crepuscolo del melodramma (1945-2000), in Storia dell'opera italiana, Pearson Italia S.p.a., 2000, pp. 658-659, ISBN 978-8842494089. URL consultato il 6 aprile 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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