L'antimonio

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L'antimonio
AutoreLeonardo Sciascia
1ª ed. originale1960
Genereracconto
Lingua originaleitaliano
AmbientazioneSicilia, Spagna

L'antimonio è un racconto di Leonardo Sciascia inserito nella raccolta Gli zii di Sicilia.

È ambientato negli anni trenta del XX secolo in Sicilia e in Spagna, durante la Guerra civile spagnola, nella regione dell'Antimonio.

Storia editoriale[modifica | modifica wikitesto]

Il racconto è inizialmente concepito da Sciascia come romanzo, il cui primo capitolo appare già sulla rivista «Tempo presente» (anno III, n° 9/10, settembre-ottobre 1958, p. 744). Una seconda parte viene pubblicata alcuni mesi dopo, agli inizi del 1959, su «La fiera letteraria» (anno XIV, n° 6, 8 febbraio 1959, p. 5). La pubblicazione è corredata da un post scriptum dove l'autore manifesta però l'intenzione di abbandonare la stesura del romanzo:

««[...] Oggi, dopo tre mesi, voglio aggiungere che forse non pubblicherò mai per intero questo lungo racconto: mi sono accorto di avere sbagliato, che non avrei dovuto, per dirla semplicisticamente, scriverlo in prima persona».»

Appena un mese dopo la pubblicazione su «Tempo presente» Sciascia scriveva a Calvino, all'epoca redattore per Einaudi:

«il lungo racconto sulla guerra di Spagna, di cui avrai forse letto il primo capitolo su «Tempo presente», sento che è bene lasciarlo in decantazione, o lasciarlo addirittura cadere per sempre. Se hai letto il capitolo pubblicato, senz'altro capirai le mie ragioni[1]»

La decisione definitiva è probabilmente maturata a causa di un dubbio che Calvino, gli esprime nella lettera di risposta, nella quale lamenta l'impossibilità di rappresentare realisticamente fatti storici contemporanei cui lo scrittore non avesse prestato esperienza diretta, testimoniale,[2] da qui il mea culpa di Sciascia per l'uso della prima persona nel post scriptum. Il materiale fu poi rielaborato per essere licenziato nel 1960, sotto forma di racconto, nella seconda edizione de Gli zii di Sicilia, per i tipi di Einaudi, all'interno della collana I Coralli (n° 106).

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Narra la storia di un minatore siciliano, che scampato a un'esplosione di gas grisou (detto dai minatori di zolfo siciliani antimonio), in preda alla miseria si arruola volontario per partecipare alla guerra civile spagnola. Lì, combattendo a fianco delle truppe franchiste, conoscerà lo spietato volto del fascismo, al di là della tanta retorica e delle promesse non mantenute.

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Adattamento cinematografico[modifica | modifica wikitesto]

Il racconto ha ispirato il film Una vita venduta del 1976, di Aldo Florio, con Enrico Maria Salerno.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cfr. lettera di Sciascia a Calvino, Caltanissetta, 24 novembre 1958, conservata nell'Archivio Einaudi, presso l'Archivio di Stato di Torino.
  2. ^ Cfr. lettera di Calvino a Sciascia, Torino, 15 dicembre 1958, conservata nell'Archivio Einaudi, presso l'Archivio di Stato di Torino
  3. ^ (EN) Una vita venduta (1976), su imdb.com. URL consultato il 25 aprile 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]