Kobi Shabtai

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Kobi Shabtai
Kobi Shabtai nel 2018 con la divisa da commissario della polizia di frontiera
NascitaAscalona, 11 novembre 1964
Dati militari
Paese servitoBandiera d'Israele Israele
Forza armata Zro'a Ha-Yabasha
Polizia israeliana
Corpo Corpo di Fanteria
MAGAV
Unità202⁰ Battaglione paracadutisti
Anni di servizio1982-1987
1991-oggi
GradoCommissario
GuerreConflitto Israele-Striscia di Gaza
Conflitto Gaza-Israele del 2023
Comandante diPolizia israeliana
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Kobi Shabtai, vero nome Yaakov Shabtai (Ascalona, 11 novembre 1964), è un ex militare e poliziotto israeliano, comandante della polizia israeliana dal 17 gennaio 2021.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Shabtai fsi arruola nel 202º Battaglione della Brigata Paracadutisti nel 1982.Fu congedato nel 1987 al termine del suo servizio con il grado di capitano (Seren).

Shabtai è entrato a far parte della gendarmeria israeliana di frontiera nel 1991.

Capo della polizia[modifica | modifica wikitesto]

Nominato commissario capo della polizia israeliana il 17 gennaio 2021, è succeduto a Motti Cohen.

Il 25 aprile 2021, ha ordinato la rimozione delle barricate che impedivano l'accesso alla Porta di Damasco a Gerusalemme Est dopo violente proteste.

In seguito alla ressa della folla sul Monte Meron del 2021, Shabtai ha detto che non avrebbe permesso che la polizia diventasse il capro espiatorio per l'incidente.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Shabtai ha conseguito una laurea in Economia aziendale e un Master in Educazione. È sposato, padre di tre figlie e vive a Pardes Hanna-Karkur . Sua figlia Yaer è un agente di polizia con il grado di ispettore.

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

In una registrazione trapelata di una conversazione con il Ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir, Shabtai ha detto: "Non c'è niente che possiamo fare. Si uccidono a vicenda. È nella loro natura. Questa è la mentalità degli arabi", con il risultato che i principali politici arabi israeliani chiedono il suo licenziamento per razzismo antipalestinese.

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