Khalid bin Abd Allah Al Sa'ud

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Khālid bin Abd Allāh Āl Saʿūd
Principe dell'Arabia Saudita
Stemma
Stemma
Nome completoKhālid bin Abd Allāh bin ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd
NascitaRiad, 1950
DinastiaDinastia Saudita
PadreAbd Allah dell'Arabia Saudita
MadreMunira bint Abd Allah Al al-Shaykh
ConsorteNoura bint Abd Allah bin Muhammad Al Sa'ud Al Kabir
FigliPrincipessa Duna
Principe Faysal
Principe Abd al-Aziz
Principessa Latifa
Principessa Abeer
ReligioneMusulmano sunnita
Khālid bin Abd Allāh Āl Saʿūd

Vice Comandante della Guardia Nazionale
per la Provincia Orientale
Durata mandato? –
1992
MonarcaRe Fahd
Predecessore?
Successore?

Vice Comandante della Guardia Nazionale
per le Province Occidentali
Durata mandato1979 –
?
MonarcaRe Khalid
Re Fahd
Predecessore?
Successore?

Khālid bin Abd Allāh Āl Saʿūd (in arabo فيصل بن عبد الله?; Riad, 1950) è un militare, imprenditore e dirigente sportivo saudita, membro della famiglia reale Āl Saʿūd. È membro del Consiglio di Fedeltà.

Primi anni di vita[modifica | modifica wikitesto]

Khalid bin Abd Allah è nato a Riad nel 1950.[1] Sua madre era Munira bint Abd Allah Al al-Shaykh [2] che è morta il 17 settembre 2012.[3][4]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Il principe Khalid è stato istruito con il fratello più giovane Mutʿib alla Scuola Taif-Barmana in Libano e in una scuola secondaria di Gedda. Ha conseguito un Bachelor of Arts in pubblica amministrazione al College di Economia e Commercio dell'Università Re Abd al-Aziz.[1] In seguito si è laureato alla Royal Military Academy di Sandhurst.

Carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Dopo l'addestramento in Inghilterra, Khalid ha servito come direttore amministrativo e della pianificazione presso la Guardia Nazionale dal 1974 al 1976.[5] Dopo il sequestro della Grande Moschea del 1979, è stato nominato vice comandante della Guardia Nazionale per le Province Occidentali.[6] In seguito ha comandato la Guardia Nazionale nella Provincia Orientale.[7] Ha mantenuto l'incarico fino al 1992.[8] In quell'anno, infatti, è stato licenziato dalla Guardia Nazionale a seguito disaccordi politici con i consiglieri del padre.[9]

Altre posizioni[modifica | modifica wikitesto]

Il principe è Presidente onorario dell'Al-Ahli Sports Club di Gedda [10] e membro della Federazione calcistica dell'Arabia Saudita.[1] Inoltre, fa parte del Consiglio della fondazione dell'Università della Scienza e della Tecnologia Re Abd Allah.[11]

Nel 2010, ha annunciato l'istituzione della Fondazione internazionale re Abd Allah per la carità e le azioni umanitarie. Nella posizione, di vice presidente della Fondazione, ha annunciato che i suoi obiettivi comprendono la fornitura di servizi di soccorso e di aiuto.[12]

Attività commerciali[modifica | modifica wikitesto]

Khalid bin Abd Allah è proprietario con i suoi figli della Compagnia assicurativa dell'Arabia Saudita.[13] Lui e la sua famiglia possiedono anche una società a responsabilità limitata, fondata nel 1998, che fornisce supporto tecnico e servizi operativi.[14]

Vita personale[modifica | modifica wikitesto]

Il principe è sposato con Noura bint Abdallah bin Muhammad Al Sa'ud Al Kabir che è nata nel 1958.[1][15] Lei è la figlia di sua zia, Seeta. Hanno cinque figli: Duna (nata nel 1981), Faysal (nato nel 1983), Abd al-Aziz (nato nel 1986), Latifa (nata nel 1992) e Abeer (nata nel 2009).[1]

Influenza[modifica | modifica wikitesto]

Khalid è considerato uno dei reali più rispettati anche se non è visibile come i suoi fratelli.[2]

Falsa notizia della morte[modifica | modifica wikitesto]

In data 11 giugno 2011 la Associated Press ha erroneamente riportato la morte del principe, confondendolo con il pronipote di re Abd Allah Khalid bin Abd Allah bin Sa'ud bin Abd al-Aziz. Il giorno dopo, AP ha inviato una ritrattazione per correggere l'errata notizia.[16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Sharaf Sabri, The House of Saud in commerce: A study of royal entrepreneurship in Saudi Arabia, New Delhi, I.S. Publications, 2001, ISBN 81-901254-0-0.
  2. ^ a b Kapoor, A princely rivalry: Clash of the titans?, su datarabia.com, Datarabia, 13 febbraio 2010. URL consultato l'11 maggio 2012.
  3. ^ (AR) Funeral Prayer for Mother of Prince Khalid bin Abdallah, in Al Riyadh, 19 settembre 2012. URL consultato il 20 settembre 2012.
  4. ^ Official, in Gulf Times, 19 settembre 2012. URL consultato il 18 agosto 2013.
  5. ^ Simon Henderson, After King Fahd (PDF) (Policy Paper), su washingtoninstitute.org, Washington Institute, 1994. URL consultato il 2 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2013).
  6. ^ The role of Saudi princes in uniform, su cables.mrkva.eu, Wikileaks, 27 maggio 1985. URL consultato il 25 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2011).
  7. ^ Abdullah bin Abdulaziz Al Saud, in APS Review Oil Market Trends, 24 ottobre 2005. URL consultato l'11 giugno 2013.
  8. ^ Joseph A Kechichian, Succession in Saudi Arabia, Palgrave, 2001.
  9. ^ Crown Prince's family allies, su wikileaks.org, Wikileaks. URL consultato l'8 aprile 2012.
  10. ^ Ahli to lay artificial turf at Prince Muhammed Al-Abdullah ground (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2012). Saudi Gazette, Retrieved 3 April 2011
  11. ^ About Us, su kaust.edu.sa, King Abdullah University of Science and Technology. URL consultato il 28 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2012).
  12. ^ Khalid Al-Yahya e Nathalie Fustier, Saudi Arabia as a humaniatarian donor: High potential, little institutionalization (PDF), su alnap.org, Global Public Policy Institute, marzo 2011. URL consultato l'8 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2015).
  13. ^ Takaful Around the Globe (PDF), su takaful.coop, MIR Global Takaful. URL consultato il 6 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2010).
  14. ^ About us, su tsandos.com, Technical support and operational services company. URL consultato il 26 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2014).
  15. ^ Family Tree of Nura bint Abdallah bin Muhammad Al Saud al Kabir, su datarabia.com, Datarabia. URL consultato il 6 maggio 2012.
  16. ^ Correction: Saudi Prince Khalid story. AP/Winnipeg Free Press, Retrieved 13 June 2011
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