Karelianite

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Karelianite
Classificazione StrunzIV/C.04-40
Formula chimicaV2O3
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinotrigonale[1]
Parametri di cellaa = 4.99 Å e c = 13.98 Å[1]
Gruppo puntuale3 2/m
Gruppo spazialeR3c (gruppo nº 167)[1]
Proprietà fisiche
Densità4,87[2] g/cm³
Durezza (Mohs)8 - 9[1]
Colorenero[1]
Striscionero[3]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La karelianite è un minerale raro appartenente al gruppo dell'ematite; è una forma naturale di ossido di vanadio(III) (V2O3).[4] In termini di chimica è vanadio-analogo dell'ematite, del corindone, dell'eskolaite, della tistarite, della bixbyite, dell'avicennite e dell'ittriaite-(Y). Il nome deriva dalla Carelia, una regione al confine tra Finlandia e Russia. Può essere associato a rocce ricche di magnesio.[5]

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la classificazione Nickel-Strunz, la karelianite appartiene a "04.CB: Ossidi con rapporto metallo:ossigeno = 2:3, 3:5 e simili, con cationi di medie dimensioni".

Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]

La karelianite cristallizza nel sistema trigonale nel gruppo spaziale R3c (gruppo nº 167). La sua durezza sulla scala di Mohs è compresa tra 8 e 9. Possiede costante di reticolo a = 4.99 Å e c = 13.98 Å con 8 unità di formula per cella unitaria.[1]

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

È stata scoperta nel 1963 nel deposito di rame e zinco di Outokumpu nella Carelia Settentrionale, in Finlandia, località tipo da cui ha preso il nome.[6][7] Questa specie è stata descritta anche nelle Figi, in Gabon, in Germania, in Italia, in Madagascar, in Russia e in Tanzania.

Chimica[modifica | modifica wikitesto]

La karelianite è composta da vanadio e ossigeno nel rapporto del 67.98% in peso da vanadio e del 32.02% in peso da ossigeno.[2]

Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]

Si presenta sotto forma di cristalli neri; in luce riflessa appare di colore grigio-bruno olivastro.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f (EN) Karelianite, su mindat.org. URL consultato il 24 marzo 2024.
  2. ^ a b (EN) Karelianite Mineral Data, su webmineral.com. URL consultato il 24 marzo 2024.
  3. ^ a b (EN) https://handbookofmineralogy.org/wp-content/uploads/2022/08/karelianite.pdf John W. Anthony, Richard A. Bideaux, Kenneth W. Bladh e Monte C. Nichols, Karelianite, in Handbook of Mineralogy.
  4. ^ (EN) Refinement of the α Al2O3, Ti2O3, V2O3 and Cr2O3 structures, in Zeitschrift für Kristallographie, agosto 1962, DOI:10.1524/zkri.1962.117.2-3.235. URL consultato il 24 marzo 2024.
  5. ^ (EN) Karelianite: Mineral information, data and localities, su mindat.org. URL consultato il 10 aprile 2019.
  6. ^ (EN) J. V. P. Long, Yrjo Vuorelainen e Olavr Kouvo, Karelianite, a new vanadium mineral, in American Mineralogist, vol. 48, gennaio-febbraio 1963.
  7. ^ (EN) Karelianite, a new vanadium mineral (PDF), su minsocam.org. URL consultato il 24 marzo 2024.

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