Kamures Kadın

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Kamures Kadın
Schizzo di Kamures Kadın nella mezza età
BaşKadin
Prima Consorte Imperiale
In carica27 aprile 1909 –
3 luglio 1918
Regina dell'Impero ottomano
In carica1918 –
3 luglio 1918
TrattamentoSua Altezza Imperiale o Maestà Imperiale
NascitaGanja (contestato), 5 marzo 1855
MorteIstanbul, 30 aprile 1921
SepolturaTürbe di Mehmed V
Luogo di sepolturaCimitero di Eyüp, Istanbul
DinastiaCasa di Osman (per matrimonio)
ConsorteMehmed V
FigliŞehzade Mehmed Ziyaeddin
ReligioneIslam sunnita

Kamures Kadın (turco ottomano: کامرس قادین; "Portatrice di piacere", chiamata anche Gamres, Kamres o Kamus Kadın; Ganja, 5 marzo 1855Istanbul, 30 aprile 1921) è stata la prima consorte del Sultano Mehmed V dell'Impero ottomano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Kamures Kadın[1] nacque il 5 marzo 1855. Nei documenti ufficiali risulta essere nata a Ganja, ma gli storici hanno dubbi su ciò. Venne mandata alla corte ottomana di Istanbul quando era molto piccola: ricevette un'eccellente istruzione e divenne una pianista eccezionale.

Sposò l'allora Şehzade Mehmed Reşad il 30 settembre 1872, divenendo la sua prima consorte.[2] Un anno dopo, il 26 agosto 1873, diede alla luce il suo unico figlio, Şehzade Mehmed Ziyaeddin.[3] Il 27 aprile 1909, dopo l'ascesa al trono di Mehmed,[4] le fu dato il titolo di "BaşKadin", ovvero Prima consorte.[5]

Nel 1914, conobbe Sultan Jahan. Il Sultano Mehmed, che conosceva bene la lingua persiana, agì come interprete tra di loro.[6] Safiye Ünüvar, un insegnante alla Enderun-i Hümayun Mektebi, ne commentò la bellezza nelle sue memorie, e disse che era ancora molto bella, quando la rincontrò nel 1915.[7][8] Kamures era appassionata di storia, e quando Safiye la incontrò portava con sé dei libri di storia ottomana.[9]

Nel 1918, conobbe re Boris III di Bulgaria, quando lui visitò Istanbul, e gli venne presentata come Regina dell'Impero ottomano.[10] Il 30 maggio 1918, Kamures accolse anche l'Imperatrice Zita di Borbone-Parma nell'harem del Palazzo di Yıldız, quando quest'ultima visitò Istanbul con suo marito, l'Imperatore Carlo I d'Austria.[11]

Filantropia[modifica | modifica wikitesto]

Il 20 marzo 1912,[12] il "Centro per le donne Hilal-i Ahmer" fu organizzato nell'"Associazione ottomana Hilal-i Ahmer", una fondazione stabilita nel 1877 per provvedere cure mediche a Istanbul e nelle comunità circostanti.[13] Kamures fu presidente onoraria di questa organizzazione.[14] Lo stesso anno, ricevette la "Medaglia Rossa Crescente ottomana" (Osmanlı Hilal-i Ahmer Madalyası) che fu creata poco dopo l'inizio delle guerre nei Balcani nel novembre del 1912. La medaglia fu data a coloro che resero servizi di beneficenza, materiale o morali, all'organizzazione. Fu l'unica donna musulmana ottomana prima della Prima guerra mondiale a ricevere la medaglia in oro.[15]

Nel febbraio del 1914, l'organizzazione annunciò l'inizio di un corso per aiuti infermieristici, che consisteva in diciotto lezioni di due ore ciascuna il venerdì e il sabato. Le lezioni erano tenute da Besim Omer e Akil Muhtar. Tra le 40 o 50 donne che parteciparono al corso, alla fine dei cinque mesi solo 27 superarono brillantemente l'esame. Queste 27 donne, che erano tutte mogli o figli di prominenti ufficiali ottomani, ricevettero il loro certificato durante una cerimonia in cui partecipò anche Kamures, tra le donne della famiglia imperiale.[16]

Nell'aprile del 1913, Kamures patrocinò l'organizzazione Osmanlı–Türk Hanımları Esirgeme Derneği[17] (Associazione per la protezione delle donne Turco ottomane).[18] Il Sultano donò 50 monete ottomane all'organizzazione.[17]

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la morte di Mehmed il 3 luglio 1918,[19] andò a vivere nel palazzo del suo figliastro Şehzade Mahmud Necmeddin a Kuruçesme, dove morì il 30 aprile 1921, all'età di sessantasei anni. Fu sepolta nel mausoleo di suo marito, nel Eyüp Sultan Cemetery.[7]

Onori[modifica | modifica wikitesto]

  • Medaglia ottomana della Mezzaluna rossa, oro, 1912.[12]

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Da Mehmed V, Kamures Kadın ebbe un figlio:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Variamente chiamata anche Kamus, Gamres o Kamres Kadın
  2. ^ Brookes 2010, p. 283
  3. ^ Brookes 2010, p. 291
  4. ^ Faroqhi, Suraiya (2008). The Cambridge History of Turkey. Cambridge University Press. p. 79. ISBN 978-0-521-62096-3.
  5. ^ Uluçau 2011, p. 260
  6. ^ Brookes, D.S. (2020). On the Sultan's Service: Halid Ziya Uşaklıgil's Memoir of the Ottoman Palace, 1909–1912. Indiana University Press. p. 128 n. 15. ISBN 978-0-253-04553-9.
  7. ^ a b Brookes 2010, p. 207
  8. ^ Sakaoğlu 2008, p. 701
  9. ^ Brookes 2010, p. 231
  10. ^ Sakaoğlu 2008, p. 700
  11. ^ Açba, Leyla (2004). Bir Çerkes prensesinin harem hatıraları. L & M. p. 56. ISBN 978-9-756-49131-7.
  12. ^ a b Os 2013, p. 403
  13. ^ Hacker, Barton; Vining, Margaret (17 August 2012). A Companion to Women's Military History. BRILL. p. 199. ISBN 978-9-004-21217-6.
  14. ^ Ahmet Zeki İzgöer; Ramazan Tuğ (2013). Padişahın himayesinde Osmanlı Kızılay Cemiyeti 1911-1913 yıllığı. Türkiye Kızılayı Derneği. p. 35. ISBN 978-605-5599-14-0.
  15. ^ Os 2013, p. 449-450
  16. ^ Os 2013, p. 451-452
  17. ^ a b Os 2013, p. 258-260
  18. ^ De Haan, F.; Bucur, M.; Daskalova, K. (2007). Aspasia 2007. Aspasia 2007. Berghahn Books. p. 81. ISBN 978-1-84545-585-9.
  19. ^ Tucker, Spencer C. (October 28, 2014). World War I: The Definitive Encyclopedia and Document Collection [5 volumes]: The Definitive Encyclopedia and Document Collection. ABC-CLIO. p. 1071. ISBN 978-1-851-09965-8.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]