Julius Paulsen

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Un autoritratto di Julius Paulsen del 1926 circa

Julius Paulsen (Odense, 22 ottobre 1860Copenaghen, 17 febbraio 1940) è stato un pittore danese.

Studiò dal 1879 al 1882 all'accademia reale delle belle arti della Danimarca, dove insegnò in seguito.[1] Fece parte del gruppo dei pittori di Skagen[2] e venne influenzato da Rembrandt e dal Salone di pittura e scultura. È noto soprattutto per i suoi ritratti.[3]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Odense, Paulsen era figlio di Knud Christian Paulsen, un commerciante, e di Betzy Christiane, nata Petersen.[4] Aveva una sorella maggiore di nome Agnes, che come lui divenne una pittrice. Iniziò a studiare alla scuola della cattedrale della sua città e ricevette delle lezioni di disegno dalla madre. Dopo aver terminato il suo apprendistato come decoratore nella sua città natale, nel 1879 entrò all'accademia reale delle belle arti della Danimarca, riuscendo a diplomarsi nel 1882. Prima di terminare gli studi era già noto per dei dipinti di genere e dei paesaggi. Nel 1883 espose un ritratto di suo padre, che gli valse il premio Neuhausen; nel 1887 fu premiato con una medaglia per il suo dipinto Adamo ed Eva[5] e nel 1893 si guadagnò la medaglia Thorvaldsen. Tra il 1885 e il 1895 fece molti viaggi nei Paesi Bassi, in Francia e in Belgio assieme a Viggo Johansen, con il sostegno dell'accademia.[5]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1895 Julius Paulsen espose il quadro Le modelle aspettano alla prima esposizione internazionale d'arte di Venezia, guadagnandosi un premio di cinquemila lire.[6] Paulsen dipinse delle opere realiste, simboliste e impressioniste ma si ispirò anche all'arte olandese del diciassettesimo secolo, come nel suo quadro Portrætgruppe ("Ritratto di gruppo") del 1902, esposto al museo di Skagen. I suoi dipinti storici si distinguono per i colori e lo stile splendidi, nonché per la resa magistrale della forma del corpo umano. Dipinse anche opere a tema religioso o biblico, come il già citato Adamo ed Eva, una Santa Cecilia e un Caino, che venne esposto nel 1897 alla Biennale veneziana.[7]

La tomba di Julius Paulsen e di sua moglie Esther.

Paulsen fu legato inoltre a molti pittori di Skagen che si riunivano ogni estate nel nord dello Jutland, ma non si recò a Skagen prima del 1900. Dipinse molti ritratti di Laurits Tuxen e della sua famiglia così come molti paesaggi.[8] Il suo dipinto di Peder Severin Krøyer è esposto al museo nazionale di storia del castello di Frederiksborg. Dal 1908 al 1920 Paulsen fu professore all'accademia reale delle belle arti della Danimarca.[4][5] Nel 1932 realizzò dei dipinti in occasione dei giochi olimpici estivi.[1] Julius Paulsen morì nel 1940 e fu sepolto nel cimitero di Holmen, nel distretto copenaghense di Østerbro.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Olympedia – Julius Paulsen, su www.olympedia.org. URL consultato il 22 ottobre 2023.
  2. ^ (DA) Julius Paulsen | lex.dk, su Den Store Danske, 23 aprile 2023. URL consultato il 22 ottobre 2023.
  3. ^ (DA) Julius Paulsen, su web.archive.org, 1º novembre 2013. URL consultato il 22 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2013).
  4. ^ a b (DA) 336 (Kraks Blå Bog / 1910), su runeberg.org. URL consultato il 22 ottobre 2023.
  5. ^ a b c (DA) Kunstindeks Danmark & Weilbachs kunstnerleksikon, su www.kulturarv.dk. URL consultato il 22 ottobre 2023.
  6. ^ Emporium: rivista mensile illustrata d'arte e di cultura, Ist., 1895. URL consultato il 22 ottobre 2023.
  7. ^ Vittorio Pica, L'arte mondiale a Venezia, L. Pierro, 1897. URL consultato il 22 ottobre 2023.
  8. ^ (EN) Julius Paulsen, su davidmus.dk. URL consultato il 22 ottobre 2023.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Julius Paulsen, su Olympedia. Modifica su Wikidata
  • (EN) Julius Paulsen, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017). Modifica su Wikidata
Controllo di autoritàVIAF (EN54951988 · ISNI (EN0000 0000 6677 7163 · ULAN (EN500081284 · LCCN (ENn93001204 · GND (DE119160935 · BNF (FRcb124541759 (data) · J9U (ENHE987007273718005171 · WorldCat Identities (ENlccn-n93001204