Julije Makanec

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Julije Makanec

Ministro dell'Istruzione dello Stato Indipendente di Croazia
Durata mandato11 novembre 1943 –
8 agosto 1945
PresidenteAnte Pavelić
Vice presidenteDžafer Kulenović
Capo del governoNikola Mandić
PredecessoreMile Starčević
SuccessoreCarica abolita

Dati generali
Partito politicoUstascia
UniversitàUniversità di Zagabria

Julije Makanec (Sarajevo, 19 settembre 1904[1]Zagabria, 7 giugno 1945[1]) è stato un politico, insegnante, scrittore e filosofo croato, durante la seconda guerra mondiale fu ministro dell'Istruzione dello Stato indipendente di Croazia e membro di alto rango degli ustascia[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Makanec nacque a Sarajevo,[1] studiò all'Università di Zagabria e conseguì il dottorato in filosofia nel 1927.[1] Tra il 1929 e il 1940 fu professore del ginnasio a Koprivnica, Bjelovar e in diverse altre località della Croazia, oltre che a Leskovac.[1]

Nel novembre 1940 divenne sindaco di Bjelovar nelle file del Partito Contadino Croato,[3] qui svolse un ruolo importante nella ribellione di Bjelovar dell'8 aprile dello stesso anno quando dichiarò la "resurrezione dello Stato croato", dopo la rivolta dei croati nel Regio Esercito Jugoslavo durante i primi giorni dell'invasione della Jugoslavia.[1][4][5]

Seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il suo stesso racconto, Makanec prestò giuramento agli ustascia nell'aprile 1941 pochi giorni dopo la nascita dello Stato Indipendente di Croazia, ma gli storici ritengono che Makanec possa essersi unito agli ustascia molto prima, alla fine del 1939 o all'inizio del 1940.[3][6] Poco dopo la formazione del nuovo governo ustascia prestò servizio come aiutante di campo nel quartier generale dell'esercito croato di Bilogora, a Bjelovar.[7]

Dal 1942 fu a capo dell'educazione della Gioventù Ustaše. Nel marzo 1943 fu nominato professore straordinario di filosofia presso la Facoltà di Filosofia di Zagabria.[1] Nell'ottobre 1943 divenne Ministro dell'Istruzione dello Stato Indipendente di Croazia.[1] Scrisse anche libri nel suo campo e contribuì a vari periodici e giornali.[8] In un opuscolo del 1942 intitolato Ustaške vrline, Makanec si schierò apertamente a favore del genocidio:"[...] ogni comunità ha il diritto di sterminare, distruggere o almeno rendere inoffensivi quegli individui che la indeboliscono e la portano alla rovina a causa della loro assoluta mancanza di virtù".[9][10][11]

Il 6 maggio 1945, poco prima che i partigiani jugoslavi entrassero a Zagabria, Makanec fuggì dalla città con un gruppo di sedici ministri del governo. Il 17 maggio il gruppo si arrese agli inglesi a Tamsweg, in Austria, e furono estradati alle autorità jugoslave. Dopo un processo di un giorno davanti a un tribunale militare a Zagabria, il 6 giugno fu condannato a morte per alto tradimento e crimini di guerra e fucilato la mattina del giorno successivo.[2][12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Karaula, Miškulin, p. 81.
  2. ^ a b Macut, p. 147.
  3. ^ a b Macut, p. 149.
  4. ^ Macut, p. 148.
  5. ^ Yeomans, p. 92.
  6. ^ Karaula, Miškulin, p. 82.
  7. ^ Macut, p. 152.
  8. ^ Macut, pp. 184–185.
  9. ^ Jakovina
  10. ^ Macut, p. 156.
  11. ^ Milekic
  12. ^ Karaula, Miškulin, p. 80.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Approfondimenti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN1730369 · ISNI (EN0000 0000 4243 7332 · LCCN (ENn96016885 · GND (DE1042922497 · NSK (HR000059870 · CONOR.SI (SL21388131 · WorldCat Identities (ENlccn-n96016885