Josip Jurčič

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Josip Jurčič

Josip Jurčič (Ivančna Gorica, 4 marzo 1844Lubiana, 3 marzo 1881) è stato uno scrittore sloveno.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in una famiglia di contadini a Muljava, un insediamento (naselja) situato nel comune di Ivančna Gorica, frequentò il ginnasio a Lubiana, quindi studiò filologia classica e slava a Vienna.[1]

A diciassette anni pubblicò il suo primo lavoro: Il racconto del serpente bianco, nel quale è visibile l'influsso delle frequenti conversazioni e passeggiate fatte da bambino con il nonno, alla cui memoria dedicò due anni più tardi un volume di Ricordi di mio nonno, contenente racconti, fiabe e leggende appresi da lui.[2]

Motivi erotici e folcloristici caratterizzano la sua produzione.[3] Sotto l'influsso di Walter Scott si dedicò al racconto popolare e storico[1], pubblicando Jurij Kozjak, giannizzero sloveno e Domen, rispettivamente basati su vicende di storia slovena del XV e XVIII secolo, e contemporaneamente un racconto d'impressioni, Notte d'Autunno, ambientato fra i cacciatori sloveni.

Seguirono nel breve giro di pochi anni tre altri racconti: Jurij Kabila, Il contrabbandiere e Due amici, alcuni saggi poetici, Il castello di Rojinie, L'ingegnere del ministero, La figlia del giudice cittadino, per la maggior parte di soggetto storico, e il celebre Il decimo fratello. Ispirato all'opera omonima di Fran Levstik, a sua volta incentrata su una tradizione popolare, è la storia di Martino Spak, decimo figlio, il quale deve andare per il mondo a riscuotere la decima, cioè è destinato a una vita misera e nomade.[4]. Il libro viene considerato il primo romanzo in lingua slovena, dal quale Mirko Polič trasse un'opera lirica.

Tra i maggiori rappresentanti della letteratura realistica slovena, nella sua produzione narrativa, ispirata in gran parte alle lotte tra sloveni e tedeschi[5], sono rinvenibili elementi del programma letterario di Fran Levstik, del quale Jurčič fu seguace: studio del popolo al fine di realizzare opere per il popolo. L'ambientazione dei suoi testi è quella della vita di campagna e i suoi protagonisti appartengono generalmente alla piccola borghesia.[1]

Tra gli altri suoi lavori: Un montone citato in giudizio e Višnji Gori, di soggetto umoristico, Lo sgherro tedesco e il romanzo breve: Il figlio del vicino, ritratto della vita e dei costumi della campagna, che presenta una commistione di elementi romantici e realistici in una comune storia d'amore a lieto fine.

Svitoslav Peruzzi - Josip Jurčič

Dopo un lungo intervallo di attività prevalentemente giornalistica, durato dal 1868 al 1876, pubblicò ancora due racconti storici: Il figlio dell'imperatore contadino e Ivan Eruzen Tattenbach e successivamente: Il dottor Zober e Fra due sedie, Tugomer (una tragedia in versi, sulle lotte degli Slavi contro i Franchi del X secolo), il romanzo La bella Vida, ricavato da una popolare leggenda slovena, e Il fiore e il frutto.

Lasciò alcuni lavori incompiuti, come: I briganti, romanzo, ultimato dopo la sua morte su appunti da lui stesso lasciati, e Veronika Deseniska, tragedia tratta dalla vita dei conti sloveni di Celje.[2]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

(elenco parziale)

  • Pripovedke o beli kači (1861)
  • Spomini na deda (1863)
  • Jurij Kozjak, slovenski janičar (1864)
  • Deseti brat (1866)
  • Veronika Deseniška (1881)
  • Kozlovska sodba v Višnji Gori (1867)

Traduzioni in italiano[modifica | modifica wikitesto]

  • Il figlio del vicino, in Romanticismo: dodici capolavori della letteratura romantica di ogni paese, traduzione di Enrico Damiani e Janko Jez, Roma, De Carlo, 1944.
  • L'arrosto di vitello: quadro della nostra vita di provincia, in Novellieri slavi, traduzione di Ettore Lo Gatto e Enrico Damiani, Roma, De Carlo, 1946.
  • Giorgio Kozjak, giannizzero sloveno, traduzione di Ferdinando Kolednik, Milano, Istituto di Propaganda Libraria, 1947.
  • La sentenza caprina di Višnja Gora, traduzione di Sergio Sozi e Veronika Simoniti, Ivančna Gorica, Javni sklad Repulike Slovenije za kulturne dejavnosti, 2012.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Enciclopedia italiana.
  2. ^ a b Novellieri slavi, p. 657.
  3. ^ «Jurčič, Josip», in Nuovissima Enciclopedia Generale De Agostini, INTU-LIBERA, XI, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1995, p. 3923.
  4. ^ «Decimo fratello (Il)», in Dizionario letterario Bompiani delle opere e dei personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature 2: Opere: C-D, Milano, Bompiani, 1950, p. 586.
  5. ^ Umberto Urbani, Panorama della letteratura jugoslava, in L'illustrazione italiana, n. 18, maggio 1938, p. 668.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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