Jens Juel

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Jens Juel (Falster, 12 maggio 1745Copenaghen, 27 dicembre 1802) è stato un pittore danese, considerato tra i più importanti ritrattitti danesi e noto anche come paesaggista.

Jens Juel, Autoritratto, 1767-1768, Museo di storia naturale Hillerød

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Jens Jørgensen Juel era figlio illegittimo di Elisabeth Wilh Juel, che era una cameriera del signore di Wedelsborg. Manifestò fin da giovane una chiara disposizione per la pittura e fu mandato ad Amburgo - che quel tempo si trovava sotto la sovranità danese - come apprendista nella bottega del pittore tedesco Johann Michael Gehrmann.[1]

Nel 1765 fu accolto come allievo nell'Accademia reale di belle arti di Copenhagen e studiò sotto la guida del pittore svedese Carl Gustaf Pilo, ben introdotto alla corte danese. Amava i pittori olandesi del Seicento e dipingeva ritratti, paesaggi e scene di genere. Ottenne la medaglia d'oro nel 1767, per Unzione di David e nel 1771 per la tela Trionfo di Mardocheo. Dipinse nel 1765 il Ritratto della sorella Anna e un Autoritratto. Il Ritratto di Re Cristiano VIII è del 1772 (Castello di Rosenborg) e del 1770 è il Ritratto della consorte Carolina.

Nel 1772 Jens Juel diede inizio ai suoi viaggi di studio e d'istruzione - al fine di affinare la gamma dei colori e, in generale, l'impianto del dipinto - recandosi prima in Olanda, poi a Roma, dove conobbe il pittore danese Nicolai Abraham Abildgaard - e ne eseguì il ritratto - e frequentò artisti danesi. Visitò anche Parigi, quindi Genova, dove fece amicizia con il naturalista e filosofo svizzero Charles Bonnet e con l'incisore e grafico tedesco-danese Johann Friderich Clemens.[2]

Tornato ad Amburgo, divenne amico del poeta Friedrich Gottlieb Klopstock. Fissò poi la sua residenza a Copenaghen, nel 1780, dove raggiunse la notorietà come ritrattista e ottenne commesse dalla famiglia reale e da esponenti della nobiltà. Poneva grande attenzione all'introspezione psicologica della persona da ritrarre[3].

Nel 1782 fu scelto come membro dell'Accademia reale di belle arti di Copenhagen, che diresse a partire dal 1795. Nel 1799 gli fu concessa una dimora nel castello di Charlottensborg. Negli ultimi tempi dipinse delicati profili di bambini. Realizzava i suoi paesaggi con rara minuzia descrittiva e restando sempre a contatto con la realtà, pur in una visione neoclassica e settecentesca. La sua arte fu apprezzata, a livello europeo, solamente molto dopo la sua morte, in particolare con la mostra di Londra del 1895. Egli rappresenta una anello di congiunzione tra il classicismo settecentesco e la nuova sensibilità romantica che vuole cogliere impressioni dal vero.

Jens Juel ebbe come allievi i pittori tedeschi Caspar David Friedrich e Philipp Otto Runge.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le date dei suoi spostamenti sono: Amburgo 1760-1766: Copenaghen 1766-1772; Amburgo 1772; Dresda 1774; Roma 1774; Parigi 1776; Ginevra 1777; Copenaghen 1780-1802. Fonte: RKDartists& .
  2. ^ Marco Valsecchi,  p. 318.
  3. ^ Per esempio, il Ritratto di giovana donna, galleria Bassenge, Berlino [1]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Ulrich Thieme - Felix Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Kunstler von der Antike bis zur Gegenwart. vol. 19, Leipzig, E. A. Seeman, 1926, pp. 292-295, SBN IT\ICCU\MIL\0324190. Ad vocem
  • Marco Valsecchi, I paesaggisti dell'800, Milano, Electa-Bompiani, 1972, p. 317-318, tav. 247, SBN IT\ICCU\SBL\0437189.
  • (FR) Bénézit, Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs de tous les temps et de tous les pays, Paris, Gründ, 1999, vol. 7, p. 632, SBN IT\ICCU\VEA\0109002. Ad vocem
  • (DE) Saur allgemeines kunstlerlexikon: Bio-bibliographischer, vol. 5: Hodunov-Laborier, München-Leipzig, Saur, 1999, p. 373, SBN IT\ICCU\NAP\0237312. Ad vocem

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