Isoda Koryūsai

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Hinagata wakana no hatsu moyō

Isoda Koryūsai[1] (磯田湖龍齋?; 17351790) è stato un pittore e incisore giapponese, allievo e amico di Suzuki Harunobu.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il suo nome personale era Isoda Shōbei Masakatsu e prima di divenire un apprezzato artista fu un samurai al servizio del clan Tsuchiya a Ogawamachi, nella città di Edo.[2][3] Dopo la morte del suo padrone divenne un ronin e sciolto ogni vincolo di fedeltà al suo clan si trasferì ad Edo nel quartiere di Yagenbori, nei pressi del ponte Ryōgoku, non lontano dall'abitazione del suo amico e maestro Suzuki Harunobu.[2] Pare che il suo primo maestro fosse Nishimura Shigenaga ma il suo influsso non emerse mai nelle sue opere.[2] Fu invece molto vicino e probabilmente miglior allievo di Harunobu.[2] Sotto Harunobu assunse il nome d'arte di Haruhiro e poi quello di Isoda Koryūsai.[2] Intorno al 1781 fu insignito del titolo di hokkyō, il terzo grado più alto tra quelli assegnati agli artisti buddisti.[2][3]

Di Koryūsai si ignora con certezza data di nascita e morte che dovrebbero essere 1735 e 1790[4] ma, è noto che fu attivo tra il 1764 e 1789.[2] Nelle prime opere seguì lo stile di Harunobu e, dopo la sua morte la sua arte si avvicinò e venne vicendevolmente influenzata da artisti del calibro di Katsukawa Shunshō, Kitao Shigemasa e Torii Kiyonaga.[5] Suoi soggetti prediletti furono le belle donne, sia le dame che le prostitute del quartiere di piacere di Yoshiwara[5] ma, eccelse anche nella rappresentazione realistica della flora e della fauna, influenzando tutti gli artisti che si affacciarono al genere dopo di lui.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Per i biografati giapponesi nati prima del periodo Meiji si usano le convenzioni classiche dell'onomastica giapponese, secondo cui il cognome precede il nome. "Isoda" è il cognome.
  2. ^ a b c d e f g Bernabò Brea, Kondo, p.170.
  3. ^ a b (EN) Isoda Koryusai 磯田湖龍齋, su britishmuseum.org. URL consultato il 9 settembre 2023.
  4. ^ (EN) ISODA KORYUSAI, su artic.edu. URL consultato il 9 settembre 2023.
  5. ^ a b Bernabò Brea, Kondo, p.171.
  6. ^ Bernabò Brea, Kondo, p.172.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Bernabò Brea e Eiko Kondo, Stampe e Pitture - L'ukiyo-e dagli inizi a Shunshō, Genova, Sagep Editrice, 1979.

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