Iscrizione di Caso Cantovios

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L'iscrizione di Caso Cantovios è un'epigrafe in lamina bronzea che rappresenta insieme al bronzo di Antino una della principali fonti di conoscenza della lingua marsa, una varietà dialettale estinta della lingua osco-umbra parlata dal popolo italico dei Marsi. Rinvenuta nei pressi del sito archeologico della città-santuario di Lucus Angitiae, vicino alla contemporanea Luco dei Marsi, in occasione delle opere di bonifica della piana del Fucino che hanno seguito il prosciugamento dell'ex lago voluto da Alessandro Torlonia, portato a termine nella seconda metà del XIX secolo e ufficialmente dichiarato nel 1878[1]. La lamina ha fatto parte della ricca collezione Torlonia ospitata nel museo romano[2]. Non è mai pervenuta nelle collezioni statali[3]; di essa si conservano due copie dipinte ad acquerello[4].

Datazione[modifica | modifica wikitesto]

L'iscrizione è riconducibile al III secolo a.C., per la precisione intorno al 294 a.C.[4], anno in cui fu combattuta la terza guerra sannitica[5].

Contenuto[modifica | modifica wikitesto]

Riproduzione dell'iscrizione

La sottile lamina che faceva parte di un cinturone sannitico presenta lettere battute dal ferro. Rappresenta una dedica votiva dei compagni del comandante marso, Caso Cantovios Aprufclano (Caso Cantovio Apruscolano o Casone Cantovio Apruscolano[4]), al santuario dedicato alla dea Angizia, dopo la morte del condottiero avvenuta a Casuentum ("in urbe Casantonia"), località situata al confine con i Galli, nota in seguito come "municipium Casuentinorum", identificabile probabilmente con la contemporanea area del Casentino[4], al confine della Toscana con la Romagna[6], durante la terza guerra sannitica. La battaglia fu combattuta al fianco dei romani tra il 298 a.C. e il 290 a.C. contro le popolazioni galle della federazione sannitica[7]. L'iscrizione su nove righe, in parte bustrofedica, è in lingua marso-latina[8] con tratti riferibili alla lingua marsa, varietà dialettale estinta della lingua umbra[9][10].

Il testo è riportato di seguente:

«Caso Cantovio
s Aprufclano cei
p(ed) apur finem (e)
Calicom en ur
bid Casontoni a
socieque dono
m Atolero Actia
pro l(ecio)nibus Mar
tses»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il prosciugamento del Fucino, su comune.avezzano.aq.it, Comune di Avezzano (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2017).
  2. ^ Pietro Ercole Visconti, Catalogo del Museo Torlonia di sculture antiche (PDF), su columbia.edu, Tipografia Tiberina, Roma, (Columbia.edu), 1881. URL consultato il 16 maggio 2016.
  3. ^ Caso Cantovios: Adriano La Regina, I Marsi 'apud finem Gallicum', in Italia, omnium terrarum parens, Milano 1989, 399-401. (TXT), su archive.org.
  4. ^ a b c d Nino Motta, Quelle tre iscrizioni alle radici della lingua marsa, su ilcentro.it, Il Centro, 12 gennaio 2020. URL consultato il 25 luglio 2021.
  5. ^ Mostra sulle dee del bosco Ecco le tre statue di Angitia, su ricerca.gelocal.it, Il Centro.
  6. ^ Campanelli, p. 55.
  7. ^ Grossi, p. 113.
  8. ^ I Marsi, popolo pacifico di contadini, pastori e pescatori. Etimo di Marruvio., su pietromaccallini.blogspot.it, Pietro Maccallini.
  9. ^ Cesare Letta, I Marsi dal III secolo a.C. all'alto impero nelle iscrizioni della Collezione Graziani di Alvito, su academia.edu.
  10. ^ Pietro Maccallini, La dea Angizia, il suo bosco sacro e l'inghiottitoio della Petogna, su terremarsicane.it, Terre Marsicane (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2016).
  11. ^ "Notizie degli Scavi di Antichità", Reale Accademia dei Lincei, 1877., su periodici.librari.beniculturali.it, BiASA (Biblioteca di archeologia e storia dell'arte) - Periodici italiani digitalizzati. URL consultato il 16 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2013).
  12. ^ Campanelli, p. 54.
  13. ^ Letta e D'Amato.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gino Agazzani, L'iscrizione di Caso Cantovios e l'Arx Carventana. Una nuova ipotesi interpretativa, Archeologia classica, vol. 69, n. 8, 2018, pp. 657-683.
  • Adele Campanelli, Il tesoro del lago. L'archeologia del Fucino e la collezione Torlonia, Pescara, Carsa edizioni, 2001.
  • Giuseppe Grossi, Marsica: guida storico-archeologica, Luco dei Marsi, Aleph editrice, 2002.
  • Cesare Letta e Sandro D'Amato, Epigrafia della regione dei Marsi, Milano, ed. Cisalpino-Goliardica, 1975.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]