Imperator Aleksandr III (nave da battaglia 1901)

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Imperator Aleksandr III
Descrizione generale
Tiponave da battaglia pre-dreadnought
ClasseBorodino
Proprietà Rossijskij Imperatorskij Flot
Impostazioneluglio 1899
Varonovembre 1901
Completamentoagosto 1903
Entrata in servizio1º settembre 1904
Destino finaleAffondata il 27 maggio 1905 durante la battaglia di Tsushima
Caratteristiche generali
Dislocamentoda progetto: 13.733 t
a pieno carico: 14.378 t
Lunghezza121 m
Larghezza23 m
Pescaggio8,9 m
Propulsione12 caldaie tipo Belleville a carbone

2 motori a vapore a tripla espansione
15.800 hp (11.782 kW)

Velocità18 nodi (33 km/h)
Capacità di carico1580 t di carbone
Equipaggio28 ufficiali
754 marinai
Armamento
Armamento4 cannoni da 305 mm (12")

12 cannoni da 152 mm (6")
20 cannoni da 75 mm (3")
20 cannoni da 47 mm (2")
4 tubi lanciasiluri da 381 mm (15")

CorazzaturaCorazzatura Krupp

Scafo: 193 mm (7,6")
Torrette: 254 mm (10")
Ponte: 51 mm (2")

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La Imperator Aleksandr III (in russo Император Александр III?) fu una nave da battaglia della Voenno Morskoj Flot Rossijskoj Imperii, appartenente alla classe Borodino e prima di tale classe ad essere completata. Fu la prima nave a portare il nome dello zar Alessandro III.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Classe Borodino (nave da battaglia).

Le navi della classe Borodino sono state definite da alcuni ingegneri navali tra le peggiori navi da battaglia mai costruite. Il progetto era basato sulla nave da battaglia Cesarevič, di costruzione francese, e presentava la caratteristica campanatura della scafo. Tale soluzione tecnica portava il baricentro della nave molto in alto, peggiorando stabilità e manovrabilità, il tutto era accentuato dal carico eccessivo.

Obelisco eretto alla memoria dell'equipaggio della Imperator Alexandr III

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Imperator Alexandr III faceva parte del Secondo Squadrone del Pacifico, partito dal Mar Baltico come una forza di soccorso alla flotta di stanza a Port Arthur e che si scontrò con la Marina imperiale giapponese nella battaglia di Tsushima, il 27 maggio 1905. Quando la Knâz Suvorov, nave ammiraglia ed in quel momento alla testa della linea di battaglia russa, venne messa temporaneamente fuori combattimento, la Imperator Aleksandr III virò a babordo resistendo al fuoco concentrato proveniente dalle navi giapponesi, in quel momento a circa 2.700 m dalla nave russa. Tale manovra fu un tentativo di emulare la Retvizan, che durante la battaglia del Mar Giallo aveva effettuato una manovra simile nel tentativo di salvare la Cesarevič. Procedendo in direzione sud-est, rimase alla guida della linea di battaglia fino a quando fu costretta a fermarsi per effettuare alcune riparazioni di emergenza e spegnere gli incendi causati dai colpi ricevuti. Alle 18:00 gli incendi erano tutti estinti e la Imperator Alexandr III si stava ricongiungendo ai combattimenti, quando fu colpita da circa 6.400 m. La nave russa stava già imbarcando acqua dopo il primo attacco, quando i nuovi colpi ricevuti resero tale allagamento incontrollabile. Alla fine, la Imperator Aleksandr III si capovolse ed affondò senza lasciare superstiti.

Monumento alla memoria[modifica | modifica wikitesto]

Un obelisco di granito è posto nei Giardini Nicola di San Pietroburgo, a memoria degli uomini che persero la vita nell'affondamento della Imperator Aleksandr III. L'obelisco fu progettato da Artem Ober e Yakov Filote.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Antony Preston, World's Worst Warships, Conways Maritime Press, 2002.
  • (EN) V. M. Tomitch, Warships of the Imperial Russian Navy Volume 1, Battleships, B.T. Publishers, 1968.
  • (EN) Julian Corbett, Sir. Maritime Operations in the Russo-Japanese War 1904–1905, 1994, ISBN 1-55750-129-7.
  • (EN) Capt. Vladimir Semenov, The Battle of Tsushima, E. P. Dutton & Co., 1912.
  • (EN) Constantine Pleshakov, The Tsar's Last Armada: The Epic Voyage to the Battle of Tsushima, Basic Books, 2002, ISBN 0-465-05792-6.

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