Impéria (casa automobilistica)

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Impéria
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StatoBandiera del Belgio Belgio
Fondazione1904 a Nessonvaux
Fondata daAdrien Piedbœuf
Chiusura1958
Sede principaleLiegi
SettoreAutomobilistico
Sito webwww.imperia-auto.be

Impéria è stata una casa automobilistica belga fondata nel 1904 da Adrien Piedbœuf, specializzata nella costruzione di veicoli da corsa e di lusso. Chiusa nel 1958 e rilanciata nel 2008, fallì definitivamente nel 2016.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi (1904-1914)[modifica | modifica wikitesto]

Proprietario di un'officina per la costruzione di motociclette e di vetture a Liegi, nel 1907 Adrien Piedbœuf si trasferisce a Nessonvaux (oggi parte del comune di Trooz), nella fabbrica di Henri Pieper. Quest'ultimo, fabbricante d'armi e inventore della prima automobile ibrida elettrica dotata di motore "petroleo-elettrico"[1], aveva infatti lasciato Liegi, dove si era originariamente stabilito, per collocarsi più vicino alle proprie fucine.

Vengono originariamente prodotti tre modelli. Uno di essi, nel 1910, raggiunge i 144 km/h sul circuito di Brooklands, nei pressi di Weybridge, nella zona ovest di Londra. Nel 1912, l'azienda si fonde con il costruttore di automobili belga Spinguel. La fabbrica di Nessonvaux comincia a produrre centinaia di auto all'anno, fra cui la Abadal, modello che prende il nome dall'omonimo ex ciclista spagnolo, e che si ispira ad alcuni esemplari sportivi di Hispano-Suiza.

Ripresa e declino (1918-1958)[modifica | modifica wikitesto]

Azione di Automobiles Imperia SA, emessa il 22 aprile 1926.

Dopo l'interruzione imposta dalla Prima Guerra Mondiale, la produzione riprende sotto la nuova denominazione di Imperia-Abadal. Il nuovo proprietario, Mathieu van Roggen, propende per un'intensificazione della produzione, orientata in particolar modo verso le vetture leggere, meno costose.

Nel 1923 viene lanciata la 1100, con un motore infrangibile senza valvole, funzionante a 4500 giri/min[2]; nel 1927 nasce invece una sei cilindri da 1650 cm³.

Van Roggen, per far fronte alla concorrenza straniera dei costruttori (alcuni dei quali si insediano proprio in Belgio) decide di formare un grande consorzio. A tal fine, nel 1927 acquistò i costruttori La Métallurgique e Compagnie Nationale Excelsior e, nel 1928, il costruttore Nagant. Nel 1929 diviene invece azionario della casa costruttrice francese Voisin.

Nel 1928 viene realizzata una pista di prova di poche centinaia di metri sui tetti della fabbrica, dove si raggiungono velocità di 144 km/h, ma la crisi del 1929 rallenta il progetto.

Nel 1934, Van Roggen acquista il marchio Minerva, in fallimento, specializzato nelle auto extralusso, complicate e molto care da produrre. Van Roggen può contare su uno stock di pezzi di ricambio avanzati a seguito del fallimento, e continua quindi a produrre alcune Minerva fino al 1938. A partire dal 1936, a Nessonvaux viene appunto prodotto un prototipo di Minerva extralusso (3,6 litri a trazione anteriore con cambio automatico)

Alla fine degli anni '30, Impéria conta ben 700 operai e produce undici vetture al giorno[2].

La fabbricazione su licenza Adler prosegue fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, che interrompe la produzione di quella che sarebbe dovuta essere una delle automobili più moderne del periodo interbellico. La fabbrica viene inoltre requisita dall'esercito tedesco: vi verrà prodotta l'ultima automobile di serie belga.

Nel 1947 viene ripresa la costruzione di automobili e moto su licenza Adler, affiancata dall'assemblaggio di vetture inglesi del marchioStandard (modello Standard 8), oltre a Triumph TR2 decappottabili e alcune Alfa Romeo 1900[3].

Nel 1949 Impéria produce il suo ultimo modello, e nell'agosto 1958, a causa della scarsa competitività sul mercato mondiale, la fabbrica chiude i battenti[2].

Il tentativo di rilancio (2008)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2008, una nuova azienda con sede a Sart-Tilman (Belgio) ha assunto il nome Imperia[4] e ha annunciato l'uscita dell'Imperia GP, la prima roadster con motore ibrido (tecnologia PowerHybrid)[5]. Il design degli interni e degli esterni del veicolo è stato eseguito interamente in Belgio dal designer belga Denis Stevens. La commercializzazione, inizialmente prevista per il 2013[6] è posticipata alla fine del 2015.

Tuttavia, nell'aprile 2016 Imperia viene dichiarata fallita[7][8].

Corse automobilistiche[modifica | modifica wikitesto]

La Prima Guerra Mondiale pone un freno allo sviluppo dell'intera economia europea, ma attraverso il nascente entusiasmo per le competizioni automobilistiche, il marchio di Liegi riesce ad affermare il proprio potenziale, le proprie qualità e i propri successi.

Imperia ha infatti stabilito la propria fama internazionale anche grazie ai suoi risultati sportivi, in particolare sul circuito giovanile di Spa-Francorchamps:

Modelli[modifica | modifica wikitesto]

Museo Impéria[modifica | modifica wikitesto]

Nel giugno 2008 viene inaugurato il museo Impéria nei locali che ne ospitavano la produzione[9][10].

Patrimonio immobiliare[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1929 viene costruito un circuito di prova lungo circa 800 metri poiché i test automobilistici intorno al villaggio di Nessonvaux provocarono numerosi incidenti[2].

Nel 2003 viene proposta la tutela storico-paesaggistica della fabbrica, ma la Regione Vallonia si limita alla sola tutela della facciata[11].

Nell'ottobre 2016, il sindaco di Nessonvaux dichiara che il sito sarà oggetto di un vasto progetto immobiliare "ad alte prestazioni energetiche"[12].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Musée Imperia à Trooz, su l'avenir.net..
  2. ^ a b c d Imperia, un grand nom de l'histoire de l'automobile belge, su Rtbf.be.
  3. ^ (FR) Nessonvaux : Nostalgie mécanique Impéria telle qu'en elle-même…, su Le Soir..
  4. ^ Il nome della nuova società è scritto senza accento, nonostante riprenda il logo della vecchia società, che riporta un accento acuto.
  5. ^ (PDF) Imperia GP Archiviato il 29 maggio 2022 in Internet Archive., Sur le site imperia-auto.be du 21 janvier 2011.
  6. ^ Automobile: le mythe Imperia renaît à Liège, RTBF.be, 25 mai 2012 (consulté le 19 février 2017).
  7. ^ (FR) Luc Gochel, Imperia déclarée en faillite, su Le Soir+..
  8. ^ (FR) David Leclercq, Imperia déclaré en faillite, su Le Moniteur automobile.be..
  9. ^ (FR) Musée de L'Automobile @ Fraipont (Trooz), su oldtimerweb.be..
  10. ^ (FR) Musée Impéria « Les Amis des ancêtres », su flickr.com..
  11. ^ (FR) Les classements : L'usine Impéria (PDF), in Le Carnet de la protection, vol. 12, Service public de Wallonie, octobre-décembre 2008..
  12. ^ Marc Bechet, Exclusif : le site Impéria va revivre à Nessonvaux !, su Dhnet.be.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Editions Vieux Temps - Henri Pieper, un génie créateur, Tome 1 Histoire d'une usine, 2003
  • Editions Vieux Temps - Impéria, un empire automobile belge 1904 - 1958 Tome 2 Histoire d'une usine, 2004
  • Editions Vieux Temps - Auto Mixte, Pescatore, Herstal 1906 - 1913, 2006
  • Martin, Fedsoseew, Bierin, Cerfont e Mosbeux, L'épopée de l'usine Impéria à Nessonvaux, Cercle de recherches historiques Damas de Fraipont-Nessonvaux, 1998.
  • ASBL Damas, Les belles Nessonvautoises, Cercle de recherches historiques Damas de Fraipont-Nessonvaux, 2004

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]