I misteri di Marsiglia

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I misteri di Marsiglia
Titolo originaleLes Mystères de Marseille
Copertina della prima edizione
AutoreÉmile Zola
1ª ed. originale1867
Genereromanzo
Lingua originalefrancese
AmbientazioneFrancia

I misteri di Marsiglia è un romanzo di Émile Zola del 1867. Fu pubblicato come una storia a puntate ne Le Messager de Provence, mentre Zola stava scrivendo Teresa Raquin.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Phiippe Cayol, giovane repubblicano, si innamora di Blanche de Cazalis, il cui zio è un politico che esercita grande potere su Marsiglia. Philippe e Blanche fuggono insieme, ma de Cazalis riesce a far arrestare l'uomo. Tenta inoltre di impadronirsi del piccolo Joseph, nato dall'unione tra i due, perché vuole beneficiare dell'eredità di Blanche, ma la madre glielo sottrae, affidandolo a Marius, fratello di Philippe, e alla fioraia Fine. Marius prova invano a racimolare la somma che permetterebbe a Philippe di lasciare il carcere, dal quale il ragazzo esce comunque, grazie all'aiuto dell'abate Chastanier e del negoziante Martelly, riparando in Italia.

Cazalis non si dà per vinto e assolda la spia Matheus, ma nemmeno quest'ultimo riesce a rapire il bambino. Blanche si fa suora, Philippe torna in patria, dove si unisce ai ribelli repubblicani nel febbraio 1848. Cazalis provoca il giovane a duello, uccidendolo, ma l'anno successivo soccombe al colera, la malattia che ha già ucciso Blanche, perita il giorno dopo aver accudito l'amato moribondo. Dieci anni dopo Marius, unitosi in matrimonio con Fine, è divenuto un importante armatore, mentre il figlio adottivo Joseph, ora diciannovenne e padrone di una cospicua di eredità, è destinato ad un avvenire felice.

Genesi dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

Il 31 gennaio 1867 Léopold Arnaud, direttore de Le Messager de Provence, annunciò un romanzo a puntate che, intitolato Les Mystères de Marseille, avrebbe presto cominciato ad apparire sul suo giornale. Arnaud lo definiva «una narrazione storica, vera, palpitante, delle azioni infelici o colpevoli che hanno troppo spesso, e ad ogni livello della scala sociale, afflitto o scandalizzato Marsiglia e la Provenza».[1]

Zola, che in quel periodo versava in cattive condizioni economiche e doveva sfamare tre bocche, quelle della madre e della futura sposa oltre alla sua, aveva accettato di esserne l'autore. Arnaud e Marius Roux, amico d'infanzia dello scrittore e suo compagno di scuola ad Aix-en-Provence, setacciarono gli archivi dei tribunali marsigliesi e di Aix, fornendo il materiale relativo ai casi criminali che avevano interessato quelle città nei cinquant'anni precedenti. A Parigi Zola ne elaborò una storia unica, scrivendo al pomeriggio in un'ora sette-otto pagine del romanzo, dopo che al mattino gli ci erano volute talvolta quattro ore per redigere due pagine del romanzo portato avanti in contemporanea, Thérèse Raquin.[2]

I Mystères furono pubblicati su Le Messager de Provence tra il 2 marzo 1867 e il 3 febbraio 1868 e, in tre volumi, apparsi nel giugno e nell'ottobre 1867 e nel luglio 1868, presso la stamperia di Arnaud.[3] Nel maggio 1867, Zola si attivò per far rappresentare una riduzione teatrale del romanzo; su sua richiesta, Arnaud sottopose la proposta a Emmanuel Bellevaut, che dirigeva a Marsiglia il Théâtre du Gymnase. Il lavoro occupò alcuni mesi, nei quali Roux collaborò attivamente all'adattamento. L'opera, composta da un prologo e cinque atti, fu rappresentata al Théâtre du Gymnase il 5, 6, 8 e 9 ottobre. Mai edito, il dramma è andato perduto.[4]

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ E. Zola, Correspondance, Presses de l'Université de Montréal et Éditions du CNRS, 1978, vol. I, p. 474.
  2. ^ H. Mitterand, Zola, Paris 1999, vol. I, pp. 549-555.
  3. ^ C. Becker et al., Dictionnaire d'Émile Zola, Paris 1993, p. 279.
  4. ^ H. Mitterand, cit., pp. 561-565, C. Becker et al., cit., loc. cit..
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