Istituto Oncologico Veneto

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Istituto Oncologico Veneto
StatoITA
LocalitàPadova
IndirizzoVia Gattamelata, 64, 35128 Padova PD
Fondazione2005
Posti letto160+
Num. ricoveri annui6000+ (2017)
Num. impiegati800 (2017)
Dir. generalePatrizia Benini
Dir. sanitarioAnna Maria Saieva
Dir. scientificoVincenzo Bronte
Dir. amministrativoFrancesco Favretti
Sito webioveneto.it/
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 45°24′08.61″N 11°53′35.72″E / 45.402391°N 11.893256°E45.402391; 11.893256

L'Istituto oncologico Veneto è una struttura ospedaliera situata a Padova che svolge attività di prevenzione e cura dei tumori, nonché di ricerca scientifica, facendo parte della rete IRCCS[1].

Storia e struttura[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio originale nacque come centro specializzato nel trattamento medico e chirurgico della tubercolosi polmonare, fu inaugurato dal sottosegretario ai lavori pubblici Giuseppe Cobolli Gigli nel 1935[2], e intitolato a Vittorio Emanuele III.

Istituito con la legge regionale n. 26 del 22 dicembre 2005[3], lo IOV si trova nella struttura dell'ex Ospedale Busonera. L’ospedale è intitolato al dott. Flavio Busonera, medico e partigiano nato a Oristano nel 1894 e impiccato per rappresaglia il 17 agosto del 1944 in via Santa Lucia, nel centro di Padova assieme a Clemente Lampioni ed Ettore Calderoni. L'attività professionale di Flavio Busonera si svolse prevalentemente a Cavarzere, nel Veneziano e non lavorò mai nel nosocomio a lui intitolato ma nel 1959 il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi conferì in suo onore la medaglia d’argento alla memoria al valor militare e una targa a ricordo del medico partigiano è stata posta nel 2013 all’ingresso dell’ospedale a lui dedicato.[4][5]

È ritenuto, insieme ad altri centri oncologici regionali italiani, un importante punto di riferimento a livello nazionale per la cura dei tumori[6].

Nell'ottobre del 2017 è stata inaugurata una sede distaccata presso l'ospedale di Castelfranco Veneto, con più di 300 posti letto e vari reparti ed ambulatori legati alle varie specialità oncologiche[7].

Ambiti di ricerca[modifica | modifica wikitesto]

Lo IOV ha contribuito a vari progetti di ricerca, tra cui lo studio prospettico internazionale "Correlate" sull'utilizzo del regorafenib in pazienti con carcinoma metastatico del colon-retto[8][9].

L'istituto ha inoltre coordinato lo studio nazionale PER-ELISA sull'utilizzo del letrozolo e successivamente della combinazione pertuzumab-trastuzumab come terapia neoadiuvante nei tumori mammari HER2-positivi[10]. Tale studio ha evidenziato una migliore risposta alla terapia da parte del sottotipo HER2-E rispetto agli altri[11][12].

La trasmissione televisiva Superquark nel 2016 ha dedicato allo IOV un servizio di approfondimento[13].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ministero della Salute, Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico - IRCCS, su salute.gov.it. URL consultato l'11 agosto 2018.
  2. ^ Storia dell'ex Ospedale Busonera, su ioveneto.it (archiviato il 9 febbraio 2019).
  3. ^ REGIONE VENETO LEGGE REGIONALE 22 dicembre 2005, n. 26
  4. ^ Ospedale Busonera, su ioveneto.it.
  5. ^ Allo Iov una lapide su Busonera medico partigiano, su mattinopadova.gelocal.it.
  6. ^ Iov, eccellenza confermata dal ministero della Salute, 26 luglio 2017. URL consultato il 13 luglio 2018.
  7. ^ Tumori: inaugurata a Castelfranco la sede distaccata dell'Istituto oncologico veneto, in TrevisoToday. URL consultato il 13 luglio 2018.
  8. ^ (EN) Safety and Effectiveness of Regorafenib - Full Text View - ClinicalTrials.gov. URL consultato il 13 luglio 2018.
  9. ^ Tumore del colon retto: la terapia target funziona anche nella vita reale, in Repubblica.it, 22 giugno 2018. URL consultato il 13 luglio 2018.
  10. ^ Adriana Bazzi, inviata a Chicago, Tumore al seno, in alcuni casi si può evitare la chemio, in Corriere della Sera. URL consultato il 12 agosto 2018.
  11. ^ (EN) Valentina Guarneri, Maria Vittoria Dieci, Giancarlo Bisagni, Antonio Frassoldati, Giulia Valeria Bianchi, Gian Luca De Salvo, Enrico Orvieto, Matteo Curtarello, Tomás Pascual, Laia Pare, Massimo Ambroggi, Carlo Alberto Giorgi, Gabriella Moretti, Gaia Griguolo, Roberto Vicini, Aleix Prat, Pier Franco Conte; Department of Surgery, Oncology and Gastroenterology, University of Padua, Medical Oncology 2, Instituto Oncologico Veneto IRCCS, Padova, Italy; University of Padova and Istituto Oncologico Veneto IRCCS, Padua, Italy; IRCCS Arcispedale S. Maria Nuova Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia, Reggio Emilia, Italy; Division of Oncology, Ferrara University Hospital, Ferrara, Italy; Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, Milan, Italy; Clinical Trials and Biostatistics Unit, Veneto Institute of Oncology-IRCCS, Padua, Italy; Azienda Ospedaliera di Padova, Padova, Italy; Istituto Oncologico Veneto IRCCS, Padova, Italy; Department of Medical Oncology, Hospital Clínic of Barcelona, Barcelona, Spain; Oncology-Hematology Department, Hospital of Piacenza, Piacenza, Italy; Arcispedale S. Maria Nuova, Reggio Emilia, Italy; University of Padova and Istituto Oncologico Veneto IRCCS, Padova, Italy; University of Modena and Reggio Emilia, Modena, Italy; Department of Medical Oncology, Hospital Clinic, Barcelona, Spain, De-escalated treatment with trastuzumab-pertuzumab-letrozole in patients with HR+/HER2+ operable breast cancer with Ki67 response after 2 weeks letrozole: Final results of the PerELISA neoadjuvant study. | 2018 ASCO Annual Meeting Abstracts, in Meeting Abstracts. URL consultato il 12 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2018).
  12. ^ Tumore al seno Her2+: ad alcune pazienti si può ‘risparmiare’ la chemioterapia, in Repubblica.it, 3 giugno 2018. URL consultato il 12 agosto 2018.
  13. ^ Tumori, lo Iov di Padova a caccia delle metastasi invisibili

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàISNI (EN0000 0004 1808 1697