Ho la criniera da leone (perciò attenzione)

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Ho la criniera da leone (perciò attenzione)
album in studio
ArtistaAntonio Infantino
Pubblicazione1968
Dischi1
Tracce12
GenereMusica d'autore
Folk
World music
EtichettaDischi Ricordi
Velocità di rotazione33 giri
Antonio Infantino - cronologia
Album precedente
Album successivo
(1975)

Ho la criniera da leone (perciò attenzione) è il primo album discografico di Antonio Infantino, pubblicato nel 1968.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'album fu pubblicato dall'etichetta "Gruppo 99", un gruppo della Ricordi dedicato alla nuova canzone sociale e politica. Le sonorità si basano su strumenti rudimentali (sedie) ed etnici (tumba, tombak) suonati da Enzo Del Re e l'iraniano Eskandar Yermian, al tempo compagno universitario di Infantino, con l'accompagnamento degli orchestrali de La Scala. I testi sono prevalentemente incentrati su consumismo e pacifismo. Fernanda Pivano descrisse così il lavoro: «Con intonazione sacerdotale e senza alcun rispetto per la neotradizione della musica beat e della canzone di protesta, un collage di salmi del Duecento e di reclames dei grandi prodotti favoriti della civiltà di consumo».[1] Il cantico delle creature è una rivisitazione dell'omonimo componimento di San Francesco d'Assisi. Ho la criniera da leone (perciò attenzione) è stata reinterpretata da DJ Jaka.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Testi e musica di Antonio Infantino, arrangiamenti di Mario De Sanctis

Lato A
  1. Ho la criniera da leone (perciò attenzione)
  2. Il cantico delle creature
  3. Come sei carina
  4. Titinch-Titanch: ah sì!
  5. Alla mia età
  6. Caramella
Lato B
  1. La mia ragazza si chiama Nuzziata
  2. Che cosa c'è (nella scatola cinese)
  3. Nella gabbia dei leoni
  4. C'è una donna
  5. Io sto bene
  6. Spara, ma fuochi d'artificio

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonio Infantino - voce
  • Enzo Del Re - sedie, tumba, seconda voce
  • Eskandar Yermian - tombak

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 1968 - Album di contestazione, su imitiditimi.blogspot.com. URL consultato il 25 marzo 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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