Calotriton asper
Tritone dei Pirenei | |
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Stato di conservazione | |
Prossimo alla minaccia (nt)[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Amphibia |
Ordine | Caudata |
Famiglia | Salamandridae |
Sottofamiglia | Pleurodelinae |
Genere | Calotriton |
Specie | C. asper |
Nomenclatura binomiale | |
Calotriton asper (Dugès, 1852) | |
Sinonimi | |
Calotriton punctulatus | |
Areale | |
Il tritone dei Pirenei (Calotriton asper Dugès, 1852) è un anfibio caudato appartenente alla famiglia dei Salamandridi[2].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Questo tritone di montagna di taglia media ha un capo largo, appiattito, reso angoloso dalla forma smussata del muso e delimitata dietro il collo da una vistosa piega. Non sono presenti ghiandole parotoidi. La superficie della pelle è molto ruvida e ricoperta di numerose piccole verruche, mentre il lato ventrale è liscio. La coda è compressa in senso laterale, ma senza bordo membranoso; dita anteriori e posteriori terminano con artigli cornei neri. Parti superiori di colori più «cupi», da grigio chiaro a grigio scuro, grigio-brunastro, verde olivastro o quasi nero. Soprattutto gli esemplari più giovani e i maschi presentano diverse vistose macchie gialle, disposte in file longitudinali, che possono fondersi in una banda dorsale irregolare. La gola è arancione con macchie marroni scure; la zona centrale è arancione nei maschi e giallognola nelle femmine. La cloaca dei maschi forma un rigonfiamento uniformemente tondeggiante, mentre quella della femmina è conica e rivolta all'indietro. Ha una lunghezza totale di 10-16,5 cm[3].
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]L'alimentazione di questi tritoni prevalentemente acquatici, attivi di giorno come anche di notte, è costituita da insetti acquatici e dalle loro larve, da piccoli crostacei e vermi. Si tratta di una specie minacciata dall'immissione di trote in molti dei suoi habitat. La riproduzione avviene in acqua, in primavera e in autunno, e il suo inizio è segnalato dal maschio che assume una posizione di corteggiamento: solleva la coda, presentandone alla femmina il lato inferiore di colore arancione. Durante l'amplesso, della durata di molte ore, il maschio cinge la compagna con la coda e rilascia diversi spermatofori che quindi massaggia con le sue zampe posteriori nella cloaca della femmina (fecondazione interna). Quest'ultima depone poi 30-70 uova, che fa aderire uno per uno a sassi nel letto di ruscelli. Dopo 4-5 settimane sbucano le larve, la cui metamorfosi avviene circa 1 anno dopo, mentre la maturità sessuale giunge soltanto dopo altri 3-4 anni; questi animali possono vivere complessivamente anche fino a 20 anni[3].
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questo tritone vive esclusivamente sui Pirenei e sulle loro propaggini, con maggiore frequenza ad altitudini di 1000-2500 m, più raramente fino a un massimo di 3000 m o anche a bassa quota, fino a 200 m. In primavera e in estate si può trovare nascosto tra i sassi in tratti tranquilli e privi di vegetazione di torrenti di montagna o fossi, ma anche in raccolte d'acqua temporanee e sulle rive di laghi di montagna. Necessita di acque a temperature costantemente fredde, sotto i 15 °C, e per questo a basse quote colonizza spesso acque cavernicole. Lo svernamento avviene perlopiù sul suolo, in riva a corsi d'acqua, spesso in grandi raggruppamenti[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Bosch, J., Tejedo, M., Lecis, R., Miaud, C., Lizana, M., Edgar, P., Martínez-Solano, I., Salvador, A., García-París, M., Recuero Gil, E., Marquez, R. & Geniez, P. 2009, Calotriton asper, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) Frost D.R. et al., Calotriton asper, in Amphibian Species of the World: an Online Reference. Version 6.0, New York, American Museum of Natural History, 2014. URL consultato il 13 ottobre 2016.
- ^ a b c Calotriton asper, su AmphibiaWeb. URL consultato il 13 ottobre 2016.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Dugès, 1852: Les Urodèles de France. Annales des Sciences Naturelles, Zoologie et Biologie Animale, Paris, ser. 3, vol. 17, p. 253-272.
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