Guillermo González Calderoni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Guillermo González Calderoni (Reynosa, 26 marzo 1948McAllen, 5 febbraio 2003) è stato un poliziotto messicano, comandante della polizia giudiziaria federale messicana, nonché uno degli uomini di punta del procuratore generale del Messico, che procedette all'accusa di Raúl Salinas de Gortari, fratello dell'ex presidente Carlos Salinas de Gortari, di essere coinvolto nel traffico di droga. Calderoni è stato oggetto di varie accuse di corruzione.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Calderoni nacque a Reynosa nello stato federale messicano di Tamaulipas, in una famiglia benestante. Suo padre ricopriva un posto importante presso Pemex, la compagnia petrolifera statale. Sua madre era italo-americana.[1] Oltre al suo spagnolo nativo, parlava correntemente inglese e francese. In contrasto all'usanza di denominazione spagnola, viene spesso indicato con il cognome di sua madre, piuttosto che con il cognome, di suo padre.[1]

All'inizio degli anni '80, si arruolò come ufficiale federale al confine tra Stati Uniti e Messico e salì rapidamente al grado di comandante. Non tutto era come sembrava: Calderoni espresse disprezzo per gli americani e gli agenti della Drug Enforcement Administration, e ammise di aver contrabbandato cocaina attraverso il confine fino a El Paso, in Texas.[2]

Fu assassinato il 5 febbraio 2003, a McAllen in Texas.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Poppa 1998, p. 383.
  2. ^ Bowden 2002, p. 164.
  3. ^ Bowden 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Biografie