Grotta dei Dossi

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Grotta dei Dossi
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Piemonte
Province  Cuneo
ComuniVillanova Mondovì (CN)
Altitudine626 (quota ingresso)[1] m s.l.m.
Profondità21[1] m
Lunghezza580[1] m
Altri nomiGrotta superiore dei Dossi[1]
Coordinate44°20′24.84″N 7°44′35.63″E / 44.340234°N 7.743231°E44.340234; 7.743231
Mappa di localizzazione: Italia
Grotta dei Dossi
Grotta dei Dossi

La grotta dei Dossi è un insieme di cavità naturali situate nella parte più settentrionale delle Alpi Liguri presso Villanova Mondovì (CN).

Toponimo[modifica | modifica wikitesto]

L'ingresso e l'attuale bigliatteria

La grotta prende il nome dalla vicina frazione Dossi (in occitano I Dòs[2]), anch'essa in comune di Villanova Mondovì.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Pisoliti su una parete della grotta

La grotta si apre in una zona di rocce dolomitiche di origine triassica, sul versante nord-occidentale del Monte Calvario, affacciato sulla valletta del Rio Pogliolo.[3] Si presenta articolata in una ventina di cavità principali (sale), abbondantemente dotate di stalattiti, stalagmiti[4] e altre concrezioni, come ad esempio i pisoliti[5]. Per favorirne la fruizione turistiche le sale sono collegate tra loro da un percorso pedonale illuminato e che non presenta dislivelli particolarmente significativi. Fin dall'Ottocento la grotta è nota e apprezzata per la colorazione vivace delle sue concrezioni[5], dovute alle sostanze disciolte nell'acqua di gocciolamento. L'esistenza di un collegamento percorribile tra la Grotta dei Dossi e quella sede del Santuario di Santa Lucia, situata dalla parte opposta del Monte Calvario ed affacciata verso la valle del torrente Lurisia, per quanto sia sostenuta da dicerie locali non è mai stata scientificamente provata. Al più si rileva che, dato che le due cavità fanno parte dello stesso complesso carsico, potrebbero esistere condotti sotterranei di piccole dimensioni che le collegano.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il laboratorio ipogeo

La grotta fu scoperta il 13 marzo 1797[6] da due abitanti della zona. Un cacciatore che stava seguendo le impronte di una lepre sulla neve vide l'animale infilarsi in una cavità. Allora introdusse il fucile nel pertugio e sparò alcuni colpi. Poi, convinto di avere ferito l'animale, convinse un ragazzo a entrare nella cavità per riportargli la preda. Il ragazzo avanzò carponi nella stretta cavità e raggiunse un ampio antro nel quale rischiò di precipitare. Preso dalla paura si mise a gridare, e il cacciatore entrò a sua volta nella grotta per soccorrerlo. I due uscirono illesi all'esterno e dettero la notizia della scoperta in paese. Questo racconto è contenuto in un testo del 1797 redatto dall'abate Pietro Nallino, studioso di storia e di geografia locali.[7] A fine Ottocento la grotta venne attrezzata per le visite turistiche, che venivano gestite da una società appositamente costituita e denominata Società della Grotta dei Dossi.[4] Vi venne installato un impianto elettrico di illuminazione, che ara considerato pionieristico dagli addetti ai lavori.[8] In parallelo alla fruizione turistica per vari anni è stato in funzione nella grotta un labotatorio ipogeo dedicato alla ricerca scientifica.[9] A partire dal 2017 la grotta, assieme alla zona circostante il Monte Calvario e al già citato Santuario di Santa Lucia, è inclusa in un'area oggetto di Dichiarazione di notevole interesse pubblico della Regione Piemonte.[10]

Fruizione[modifica | modifica wikitesto]

Uscita dei visitatori dopo un tour guidato

La grotta è visitabile in tour guidati della durata di circa un'ora. Le visite sono possibili tutte le domeniche dell'anno e nelle altre festività. Ad agosto e durante le vacanze natalizie sono invece aperte tutti i giorni.[11] Nel periodo natalizio vengono anche organizzati alcuni eventi come ad esempio la Mostra dei presepi.[12]

Cartografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carta dei sentieri e stradale scala 1:25.000 n. 22 Mondovì Val Ellero Val Maudagna Val Corsaglia Val Casotto, Ciriè, Fraternali editore.
  • Carta in scala 1:50.000 n. 8 Alpi Marittime e Liguri, Torino, Istituto Geografico Centrale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e AA.VV., Atlante delle aree carsiche piemontesi, vol. 2, Torino, Associazione gruppi speleologici piemontesi, 2010, p. 425.
  2. ^ Banca Dati Toponomastica in Rete Web occitano e francoprovenzale - Frazione Dossi, su toponimi.chambradoc.it, Chambra d'Òc. URL consultato il 24 febbraio 2023.
  3. ^ Fraternali, carta 1:25.000.
  4. ^ a b AA.VV., Rivista alpina italiana periodico mensile del Club alpino italiano, vol. 6, Club alpino italiano, 1893, p. 224, ISBN non esistente. URL consultato il 22 febbraio 2023.
  5. ^ a b La grotta dei Dossi presso Mondovì, in Rivista Alpina Italiana, vol. 6, n. 12, 1893, pp. 11–12. URL consultato il 24 febbraio 2023.
  6. ^ AA.VV., 10 Le valli di Mondovì, in Piemonte (non compresa Torino), collana Guida d'Italia, Garzanti - Touring club italiano, 1976, p. 288, ISBN non esistente. URL consultato il 24 febbraio 2023.
  7. ^ La Grotta dei Dossi, su comune.villanova-mondovi.cn.it, Comune di Villanova Mondovì. URL consultato il 20 febbraio 2023.
  8. ^ AA.VV., L'elettricista rivista mensile di elettrotecnica, Tip. Elzeviriana, 1893, p. 247, ISBN non esistente. URL consultato il 21 febbraio 2023.
  9. ^ La grotta dei Dossi, su ars2000.it, ARS speleologia. URL consultato il 24 febbraio 2023.
  10. ^ AA.VV. (relazione ass. Valmaggia), Deliberazione della Giunta Regionale 3 agosto 2017, n. 89-5520 (PDF), in Bollettino Ufficiale, n. 32, Regione Piemonte, 10 agosto 2017. URL consultato il 25 febbraio 2023.
  11. ^ Villanova - la Grotta dei Dossi, su visitmondovi.it, L'Unione Monregalese. URL consultato il 24 febbraio 2023.
  12. ^ Continua la mostra dei presepi nella Grotta dei Dossi, in La Guida, 13 gennaio 2023. URL consultato il 24 febbraio 2023.

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