Graptemys ouachitensis

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Tartaruga geografica meridionale
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Superclasse Tetrapoda
Classe Reptilia
Ordine Testudines
Sottordine Cryptodira
Famiglia Emydidae
Sottofamiglia Deirochelyinae
Genere Graptemys
Specie G. ouachitensis
Nomenclatura binomiale
Graptemys ouachitensis
Cagle, 1953
Sinonimi
  • Graptemys pseudogeographica ouachitensis Cagle, 1953
  • Graptemys ouachitensis Vogt, 1980
Nomi comuni

Tartaruga geografica meridionale

Sottospecie
  • G. o. ouachitesis Cagle, 1953 — tartaruga geografica dell'Ouachita
  • G. o. sabinensis Cagle, 1953 — tartaruga geografica del Sabine
Areale

La tartaruga geografica meridionale (Graptemys ouachitensis Cagle, 1953) è una testuggine della famiglia degli emididi, endemica degli Stati Uniti d'America.[2]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sono riconosciute due sottospecie:

  • G. ouachitensis ouachitensis Cagle, 1953tartaruga geografica dell'Ouachita.
  • G. ouachitensis sabinensis Cagle, 1953tartaruga geografica del Sabine.

Entrambe furono descritte dall'erpetologo statunitense Cagle (1953) come due nuove sottospecie della Graptemys pseudogeographica, e furono pertanto denominate G. pseudogeographica ouachitensis e G. pseudogeographica sabinensis.

I nomi assegnati alle due sottospecie fanno riferimento al posto dove furono rinvenuti i tipi nomenclaturali: rispettivamente il fiume Ouachita, in Louisiana e il fiume Sabine, al confine tra Louisiana e Texas.[3]

L'erpetogo statunitense Vogt (1980) elevò la tartaruga geografica dell'Ouachita allo status di specie: Graptemys ouachitensis. Vogt ritenne anche di classificare la tartaruga geografica del Sabine come sottospecie non della G. pseudogeographica ma della G. ouachitensis, cambiandone il nome scientifico in G. ouachitensis sabinensis.[4]

Oggigiorno, alcuni biologi ritengono che la tartaruga geografica del Sabine possa verosimilmente rappresentare una specie a sé stante.[5] In particolare, prima Vetter (2004) e poi Buhlmann et al. (2008) hanno ritenuto di classificarla come Graptemys sabinensis.[6]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il carapace presenta una carenatura seghettata sulla linea dorsale, ed è seghettato pure lungo il margine posteriore. Il colore va dall'olivastro, al marrone scuro, al nero, con delle striature gialle dal bordo scuro.

Il colore del piastrone varia dal crema al giallo pallido e, negli esemplari giovani, presenta dei motivi scuri concentrici.

Il colore della pelle va dal grigio-bruno al nerastro, con striature gialle.

Su ciascun lato della testa, sono presenti tre caratteristiche macchie tondeggianti di colore giallo chiaro: una postorbitale (la più grande), una suboculare e una mandibolare.
In alcuni esemplari, la macchia postorbitale e quella suboculare possono unirsi a creare un'unica macchia avente la forma di una spessa falce di luna.[7]
La misura dell'area delle macchie suboculari e mandibolari è un modo per distinguere questa specie dalla G. pseudogeographica, in cui queste due macchie sono ridotte a dei semplici puntini.

L'occhio ha due puntini neri ai lati della pupilla.

I maschi restano significativamente più piccoli, raggiungendo una lunghezza di circa 12 cm, contro i 25 cm delle femmine.

Le dimensioni relativamente ridotte hanno reso la tartaruga geografica dell'Ouachita una specie molto diffusa tra gli allevatori.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) van Dijk, Peter Paul, 2011, Graptemys ouachitensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Graptemys ouachitensis, su The Reptile Database. URL consultato il 15 agosto 2018.
  3. ^ (EN) Fred R. Cagle, Two new subspecies of Graptemys pseudogeographica (PDF), in Occasional papers of the Museum of zoology, n. 546, Ann Arbor, University of Michigan Press, 12 giugno 1953. URL consultato il 15 agosto 2018 (archiviato il 7 gennaio 2011).
  4. ^ (EN) Richard C. Vogt, Natural History of the Map Turtles Graptemys pseudogeographica and G. ouachitensis in Wisconsin, in Tulane studies in zoology and botany, vol. 22, n. 1, New Orleans, Università Tulane, 26 maggio 1980, pp. 17-48. URL consultato l'8 giugno 2019.
  5. ^ (EN) Patrick R. Stephens e John J. Wiens, Ecological diversification and phylogeny of emydid turtles (PDF), in Biological Journal of the Linnean Society, vol. 79, n. 4, Londra, The Linnean Society of London, 29 gennaio 2003, p. 597. URL consultato il 15 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2018).
  6. ^ (EN) Michael E. Seidel e Carl H. Ernst, A Systematic Review of the Turtle Family Emydidae (PDF), in Vertebrate Zoology, vol. 67, n. 1, Francoforte sul Meno, Senckenberg, 30 giugno 2017, p. 65. URL consultato il 21 agosto 2018.
  7. ^ (EN) Reptiles and Amphibians of Iowa, Ouachita Map Turtle (Graptemys ouachitensis), su iowaherps.com. URL consultato il 18 agosto 2018.
    «The spot behind the eye may wrap around the eye and join with the spot under the eye to form a wide crescent.»

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