Gran Trak 10
Gran Trak 10 videogioco | |
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Piattaforma | Arcade |
Data di pubblicazione | 1974 |
Genere | Simulatore di guida |
Origine | Stati Uniti |
Sviluppo | Steve Mayer, Larry Edmonds |
Pubblicazione | Atari |
Modalità di gioco | giocatore singolo |
Specifiche arcade | |
CPU | no |
Processore audio | mono, 1 canale |
Schermo | orizzontale, raster TV, bianco e nero |
Periferica di input | volante, leva del cambio a 4 marce (1/2/3/R), pedali del freno e dell'acceleratore |
Gran Trak 10 è un simulatore di guida arcade sviluppato e pubblicato da Atari nel 1974.
Modalità di gioco
[modifica | modifica wikitesto]In Gran Trak 10, uno dei primi giochi di guida apparsi sul mercato[1][2], il giocatore corre su una pista monocromatica vista dall'alto cercando di accumulare il maggior numero di punti. Non ci sono altri concorrenti contro cui misurarsi, perché è una sfida contro il tempo: il giocatore deve infatti passare dei checkpoint per ottenere tempo extra, evitando le chiazze d'olio che compaiono lungo il circuito.
Gran Trak 10 detiene il primato di essere il primo arcade a utilizzare le ROM a diodi per immagazzinare i dati del gioco ed è anche il primo gioco ad avere dei personaggi definiti graficamente al posto di semplici figure geometriche (ad esempio Pong) o un insieme di punti (vedi Computer Space)[1][2]. La primitiva ROM usata in Gran Trak 10 conteneva infatti gli sprite dell'auto, i caratteri per il punteggio e il tempo, e i dati della pista. I controlli del gioco in stile automobilistico — il volante, la leva del cambio che simula le 4 marce e la pedaliera con l'acceleratore e il freno — comparivano anch'essi per la prima volta in un arcade.
La lotta alla pirateria
[modifica | modifica wikitesto]Per evitare che i concorrenti copiassero facilmente il gioco, Atari adottò uno stratagemma semplice e nel contempo efficace: assegnò al proprio chip ROM che conteneva i dati del gioco un numero di serie identico a quello di una unità aritmetica di Texas Instruments. In questo modo, quando i suoi concorrenti ordinavano i componenti per copiare Gran Trak 10, ricevevano il chip sbagliato e i loro cloni non funzionavano[1].
Atari in perdita a causa di Gran Trak 10
[modifica | modifica wikitesto]Per sviluppare il gioco, Nolan Bushnell, uno dei fondatori di Atari, contattò un paio di ingegneri, Steve Mayer e Larry Edmonds, che avevano fondato a Grass Valley (California) una piccola società di sviluppo. Ma il risultato non fu esaltante: il gioco presentava infatti dei problemi di natura progettuale per cui Al Alcorn, l'ingegnere di Atari che aveva sviluppato il gioco Pong, dovette riprendere in mano il progetto e modificarlo per correggerli, con un aggravio di costi. Quando il gioco fu messo in vendita, nel prezzo finale non fu conteggiato il costo degli interventi di Alcorn per cui Gran Trak 10 fu venduto a meno di quanto costava produrlo: era a listino a 995$ ma costava ad Atari 1.095$, ben 100$ in più. Quando Atari si accorse del problema, era ormai troppo tardi: questo, unito ad altri problemi, aveva bruciato circa 500.000$, il guadagno dell'anno precedente[3].
Fu a causa di questi problemi economici[senza fonte] che Atari svelò i suoi legami con Kee Games, incorporandola ufficialmente e iniziando a vendere con il marchio Atari il loro gioco di successo Tank.
Versioni
[modifica | modifica wikitesto]Il gioco fu offerto in diverse varianti, fatte sia da Atari che da alcuni suoi concorrenti:
Successivamente ispirò la serie Sprint iniziata nel 1976.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Gran Trak 10/Trak 10/Formula K, su adb.arcadeitalia.net.
- (EN) Gran Trak 10, su MobyGames, Blue Flame Labs.
- (EN) Gran Trak 10, su Killer List of Videogames, The International Arcade Museum.
- (EN) Gran Trak 10, su IMDb, IMDb.com.
- Gran Trak 10 su ArcadeFlyers
- (EN) Armchair Arcade Issue #7 - July 2005, su armchairarcade.com. URL consultato il 15 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2018).
- Articolo su GameSpy, su gamespy.com. URL consultato il 15 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2010).