Il Governo Brienne è stato il diciassettesimo esecutivo del Regno di Francia, in carica dal 13 febbraio 1787 al 25 agosto 1788. Si formò a seguito della morte del conte di Vergennes, allora capo del governo. Il re affidò al rivale politico di quest'ultimo, l'Arcivescovo di TolosaBrienne (futuro Cardinale), il compito di formare un nuovo governo. Una volta giunto al potere, egli propose al Parlamento di Parigi di garantire il libero commercio interno, oltre al prevedere delle assemblee provinciali e la redenzione delle corvée.
Quando il parlamento però si rifiutò di sottoscrivere la proposta di de Brienne e propose invece una nuova tassa generale sulla terra, egli persuase Luigi XVI a tenere un lit de justice per rafforzare la sua posizione verso il parlamento. Per contrastare dunque l'opposizione con ogni misura, egli persuase il monarca francese a esiliare il parlamento a Troyes (18 agosto 1787). A questo punto il parlamento si accordò per prolungare le tasse dirette di tutte le tipologie ma si mantenne a Parigi. Il comportamento di de Brienne, ad ogni modo, era molto in contrasto coi parlamentari che organizzarono in più occasioni manifestazioni di rimostranza nei suoi confronti ed il governo fu costretto a dimettersi il 25 agosto 1788. Il re affidò dunque il potere a un economista svizzero, ministro sotto il Governo Maurepas, Jacques Necker.