Gola (ingordigia)

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Hieronymus Bosch, Sette peccati capitali, Gola

Il peccato di gola nella teologia cristiana è uno dei sette Vizi capitali e si ha quando l'essere umano eccede la giusta misura nel dedicarsi ai piaceri del cibo e delle bevande[1]. L'ingordigia di cibi e bevande è condannata sia in quanto esempio di sfrenatezza e di lascivia al posto della modestia e del controllo di sé, sia come ingiustizia sociale in contrapposizione ai poveri che soffrono la fame e la povertà. In particolare nel Medioevo era particolarmente malvista in quanto la miseria e la fame erano molto diffuse, tanto che per la Chiesa cattolica è uno dei sette peccati capitali.

I simboli che rappresentano la gola sono il maiale e il colore arancione.[2]

Riferimenti culturali[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel sesto canto della Divina Commedia, Dante Alighieri posiziona nella terza cerchia dell'Inferno i peccatori di gola, costretti ad ingoiare la fanghiglia generata da una incessante pioggia fredda e nera. I golosi del purgatorio sono invece ridotti a corpi scheletrici, camminando sotto alberi rivolti sotto sopra carichi di frutta e acqua soffrendo la fame e la sete.
  • Similmente agli altri peccati capitali, anche la gola compare nel film Seven.
  • Il nome di Gluttony, personaggio delle serie anime e manga Fullmetal Alchemist, deriva proprio da questo peccato, ed il personaggio è infatti estremamente vorace.
  • Nel manga Trinity seven il peccato della gola è rappresentato da Akio Fudo.
  • Nel manga The Seven Deadly Sins (Nanatsu no taizai) il peccato della gola è associato a Merlin.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tommaso d'Aquino, Summa teologica citato in gola, in Enciclopedia dantesca, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970.
  2. ^ I 7 Peccati Capitali, su riccardocavani.com.

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