Gobstopper

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Gobstopper di varie dimensioni

La Gobstopper, anche conosciuta come spaccamascella, spaccadenti e jawbreaker, è un tipo di caramella dura.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le gobstopper erano dolci popolari fra gli scolari inglesi tra la prima e la seconda guerra mondiale.[1][2] Nel suo libro per bambini La fabbrica di cioccolato del 1964, l'autore britannico Roald Dahl ha descritto le Everlasting Gobstoppers (tradotte in italiano come le "succhia-succhia-che-mai-si-consuma"[3]), un tipo fittizio di gobstopper che non potrebbe mai rimpicciolirsi o essere finito. Anni più tardi, nel 1976, la Willy Wonka Candy Company ha introdotto nel mercato le Everlasting Gobstoppers, che rientrano fra diversi tipi di dolci da essa fabbricati e ispirati a quelli citati da Dahl nel suo libro.[1][4] Nel 2003, Taquandra Diggs, una bambina di nove anni di Starke, in Florida, ha subito gravi ustioni presumibilmente per aver morso una Wonka Everlasting Gobstopper divenuta rovente a causa del calore solare. Diverse famiglie, fra cui quella di Diggs e di altre presunte vittime hanno intentato causa contro la Nestlé, detentrice della Willy Wonka Candy Company, per le spese mediche derivanti dalla chirurgia plastica, nonché dal dolore e dalla sofferenza causati dalle caramelle; le questioni sono state successivamente risolte fuori dal tribunale per un importo non divulgato.[5][6]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Interno di una gobstopper

Le gobstopper hanno forma rotonda e il loro diametro, che varia da 1/3 cm fino a 8 cm, dipende dal loro numero di strati. Ciascuno strato ha un particolare colore e aroma. Le gobstopper sono troppo difficili da mordere senza rischiare danni ai denti. Dal momento che le gobstopper si dissolvono molto lentamente in bocca, durano molto a lungo, il che è un fattore importante nella loro duratura popolarità fra i bambini. Le gobstopper più grandi possono richiedere giorni o addirittura settimane per dissolversi completamente.

Le gobstopper vengono preparate depositando lentamente degli strati di zucchero su un nucleo centrale e vengono fabbricate in grandi bassine riscaldate. Le jawbreaker richiedono diverse settimane per la loro produzione, in quanto il processo di aggiunta di zucchero liquido viene ripetuto più volte. Colori e aromi naturali e artificiali sono anche aggiunti durante il processo.[7]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il termine gobstopper si basa sulla combinazione dei termini gob, termine gergale britannico e irlandese che indica la bocca, e stopper, ovvero "che ferma". I due termini pertanto indicano che tale caramella è sufficientemente dura da frenarne la masticazione. La parola jawbreaker significa letteralmente "spacca-mascelle".

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Nella serie tv animata Ed, Edd & Eddy le spaccamascella sono un elemento ricorrente. I protagonisti cercano in tutti modi di acquistarle tramite truffe e stratagemmi vari.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The candy everyone was obsessed with the year you were born, su thisisinsider.com. URL consultato il 24 aprile 2019.
  2. ^ (EN) John Ayto, The Diner's Dictionary: Word Origins of Food and Drink, Oxford University, 2012, p. 154.
  3. ^ Riccardo Campaci, Cibi immaginari: quale vorreste provare?, su Dissapore, 12 maggio 2015. URL consultato il 2 aprile 2024.
  4. ^ (EN) Artango’s Thanksgiving Dinner Will Please the Norbert in Your Life, su diningchicago.com. URL consultato il 24 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2010).
  5. ^ (EN) Florida Girl Injured In Bizarre Candy Episode, su thesmokinggun.com. URL consultato il 24 aprile 2019.
  6. ^ (EN) Jawbreaker Candy Explodes, Burns Fla. Girl's Face, su clickorlando.com. URL consultato il 24 aprile 2019 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2011).
  7. ^ (EN) How are jawbreakers made?, su thekidshouldseethis.com. URL consultato il 24 aprile 2019.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Gobstoppers, su urbandictionary.com. URL consultato il 24 aprile 2019.
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