Girobifastigio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Girobifastigio
TipoSolido di Johnson
J25 - J26 - J27
Forma facce4 Triangoli
4 Quadrati
Nº facce8
Nº spigoli14
Nº vertici8
Caratteristica di Eulero2
Incidenza dei vertici4(3.42)
4(3.4.3.4)
Gruppo di simmetriaD2d
DualeDisfenoide tetragonale elongato
ProprietàConvessità
Politopi correlati
Poliedro duale
Sviluppo piano

In geometria solida, il girobifastigio è un poliedro di 8 facce che può essere costruito unendo due prismi triangolari per una faccia laterale in modo da far combaciare le due facce e quindi girando uno dei due prismi di un quarto di giro.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Nel caso in cui tutte le sue facce siano poligoni regolari, il girobifastigio, il cui nome deriva dal termine latino "fastigium", che significa "tetto spiovente" e da cui deriva anche il termine italiano "fastigio", diventa uno dei 92 solidi di Johnson, in particolare quello indicato come J26, ossia un poliedro strettamente convesso avente come facce dei poligoni regolari ma comunque non appartenente alla famiglia dei poliedri uniformi.[1]

La posizione del girobifastigio all'interno dell'elenco dei solidi di Johnson subito prima delle bicupole è spiegata tenendo conto del fatto che esso può essere visto come una "girobicupola digonale". Così come le altre cupole regolari hanno una sequenza di quadrati e triangoli alternati che circondano le loro basi aventi una il doppio dei lati dell'altra, allo stesso modo nel girobifastigio si ha, per ognuna delle sue metà, due quadrati alternati a due triangoli posti attorno a un quadrato e a un segmento.

Considerando spazi a più di 3 dimensioni il girobifastigio può essere anche ottenuto come figura al vertice di un p-q antiduoprisma non uniforme considerando e maggiori di 2.

Coordinate cartesiane e formule[modifica | modifica wikitesto]

Consideranto un girobifastigio avente facce regolari e spigoli di lunghezza unitaria, le coordinate cartesiane dei suoi vertici possono essere facilmente derivate dalla formula dell'altezza di una delle sue facce triangolari, ottenendo

Chiamando la lunghezza dello spigolo del girobifastigio, le formule per il calcolo del volume e della superficie risultano essere:

Poliedro duale[modifica | modifica wikitesto]

Il poliedro duale del girobifastigio è un poliedro avente un totale di 8 facce: 4 forma di triangolo isoscele e 4 a forma di parallelogramma.

Poliedri e tassellature dello spazio correlati[modifica | modifica wikitesto]

Tassellature spaziali[modifica | modifica wikitesto]

Il girobifastigio è l'unico solido di Johnson che può essere utilizzato da solo per creare una tassellatura dello spazio completa, chiamata tassellatura dello spazio prismatica triangolare girata.
Questo poliedro è uno dei cinque poliedri convessi con facce regolari che possono essere utilizzati per realizzare una tassellatura spaziale completa assieme al cubo, all'ottaedro troncato, al prisma triangolare e al prisma esagonale.[2]

Poliedri topologicamente equivalenti[modifica | modifica wikitesto]

Un biprisma di Schmitt–Conway–Danzer.

Il biprisma di Schmitt-Conway-Danzer è un poliedro topologicamente equivalente al girobifastigio ma con facce a forma di triangoli irregolari e parallelogrammi. Così come il girobifastigio anche questo poliedro può tassellare completamente lo spazio ma solamente aperiodicamente o con una simmetria elicoidale e non con una simmetria tridimensionale. Esso quindi fornisce una soluzione parziale al problema dell'einstein tridimensionale.[3][4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Norman W. Johnson, Convex Polyhedra with Regular Faces, in Canadian Journal of Mathematics, vol. 18, Canadian Mathematical Society, 1966, pp. 169-200, DOI:10.4153/CJM-1966-021-8. URL consultato il 14 luglio 2021.
  2. ^ S. M. Nazrul Alam e Zygmunt J. Haas, Coverage and Connectivity in Three-dimensional Networks, in Proceedings of the 12th Annual International Conference on Mobile Computing and Networking (MobiCom '06), ACM, 2006, pp. 346-357, DOI:10.1145/1161089.1161128, ISBN 1-59593-286-0, arXiv:cs/0609069.
  3. ^ Marjorie Senechal, 7.2 The SCD (Schmitt–Conway–Danzer) tile, in Quasicrystals and Geometry, Cambridge University Press, 1996, pp. 209–213, ISBN 9780521575416.
  4. ^ Izidor Hafner, Tiling Space with a Schmitt-Conway Biprism, Wolfram Demonstrations Project. URL consultato il 14 luglio 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Matematica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di matematica