Giovanni Goria

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Giovanni Giuseppe Goria (Asti, 30 luglio 1943 - Asti, 21 maggio 1994) fu Presidente del Consiglio dei Ministri italiano nel periodo 28 luglio 1987 - 11 marzo 1988.

Biografia

Goria iniziò la sua carriera politica unendosi alla Democrazia Cristiana nel 1960 e operando a livello di politica locale. Venne eletto alla Camera dei Deputati nel 1976.

Fu sottosegretario al Bilancio dal 28 giugno 1981 al 23 agosto 1982 nel I Governo Spadolini (sostituito da Emilio Rubbi in seguito alle sue dimissioni con Dpr del 3 giugno 1982). Dal 1982 ebbe cariche ministeriali in quasi tutti i governi:

Divenne celebre per il suo stile informale e la sua adattabilità alle trasmissioni televisive. Resta anche memorabile l'icona del suo volto vuoto, incorniciato da barba e capelli fluenti, reiterata dall'allora vignettista di Repubblica Giorgio Forattini (probabilmente a sottolineare il suo scarso peso politico).

In seguito alle elezioni del 1987 Goria divenne Primo Ministro grazie alla protezione del presidente del suo partito Ciriaco de Mita; in tale governo era anche Ministro (senza portafoglio) per gli Interventi straordinari nel Mezzogiorno. Fu costretto a dare le dimissioni nel 1988 in seguito alla bocciatura in Parlamento del suo bilancio.

Goria venne eletto al Parlamento Europeo nel 1989. Si dimise nel 1991 per diventare Ministro dell'Agricoltura e foreste nel VII Governo Andreotti dal 12 aprile 1991 al 24 aprile 1992. Nel successivo Governo, I Governo Amato, 28 giugno 1992-28 aprile 1993, divenne Ministro delle Finanze.

Diede le dimissioni nel 1993 durante le indagini di Mani pulite che portò alla dissoluzione del suo partito. Lo stesso Goria venne implicato nelle indagini giudiziarie. Il suo processo iniziò nel 1994, ma il suo processo era ancora in itinere quando morì per un male incurabile, ad Asti.

Voci correlate

Template:PrimoMinistroItaliano Template:Presidenti del Consiglio italiani