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Giovanni Bellini (scrittore)

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Giovanni Bellini

Giovanni Bellini (Poggio a Caiano, 1890Plava, 7 luglio 1915[1]) è stato uno scrittore e poeta italiano.

Figlio di contadini, crebbe a Poggio a Caiano fino a quando la famiglia non si trasferì a Firenze[1], dove egli svolse il mestiere di acetaio.[2]

Autodidatta, coltivò l'arte della poesia e collaborò con Lacerba e La Voce. Interventista, morì nella prima guerra mondiale nei pressi di Gorizia.

Nel 1921 fu pubblicato postumo il suo Arciviaggio, fine raccolta di frammenti lirici, che egli conservava raccolti in un taccuino, quando fu ucciso da una granata in trincea nel 1915.[2]

  • Giovanni Bellini, Arciviaggio, con ritratto di Ardengo Soffici; introduzione e note di Fernando Agnoletti; una lettera di Mario Melloni, Firenze, Vallecchi, 1921.
  1. ^ a b Onore ai caduti (XXIII-XXIV), in L'illustrazione italiana, ott., 10, fasc. 41, 1915, p. 304.
  2. ^ a b Sergio Solmi, Giovanni Bellini: «Arciviaggio», in La letteratura italiana contemporanea, II-III, Milano, Adelphi, 1998, p. 238.
  • Fernando Agnoletti, Poeti nostri: Giovanni Bellini, in Illustrazione Toscana, Firenze, IX, n. 7, luglio 1931, p. 5.
  • Ardengo Soffici, Giovanni Bellini, in Ricordi di vita artistica e letteraria, Firenze, Vallecchi, 1931.
  • L. Corsetti, L'Arciviaggio del poeta Giovanni Bellini, in Microstoria, maggio - giugno 2006, pp. 18-19.
  • Bellini, Giovanni, in Enciclopedia on line Treccani.it, Istituto dell'Enciclopedia Italiana (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2015).

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Controllo di autoritàVIAF (EN263561 · ISNI (EN0000 0000 6157 3241 · SBN MILV204048 · LCCN (ENn2004047782 · GND (DE173754422 · BNF (FRcb14613708c (data)