Gian Carlo Bitossi

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Gian Carlo Bitossi
NascitaRoma, 1909
MorteLasta Uagh, 26 maggio 1941
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
Anni di servizio1935-1938
GradoTenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna dell'Africa Orientale Italiana
BattaglieConquista di Cassala
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Gian Carlo Bitossi (Roma, 1909Lasta Uagh, 26 maggio 1941) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Roma nel 1909, figlio di Giuseppe e Franca Hamilton.[1] Dopo aver conseguito la laurea in scienze economiche e commerciali, assolse gli obblighi del servizio militare di leva nel Regio Esercito in forza all'8º Reggimento artiglieria in qualità di sottotenente di complemento dal 1932 al 1933.[1] Nominato, in seguito a concorso, volontario coloniale a decorrere dal 1 giugno 1935 venne destinato in servizio presso il governo dell'Eritrea, dove fu promosso Segretario di governo nel luglio 1936, contemporaneamente alla sua promozione al grado di tenente.[1] Nel 1938 ritornò in Italia con la qualifica di primo segretario perché chiamato presso il Ministero dell'Africa Italiana dove rimase sino al gennaio 1940.[1] Ritornato in Eritrea, fu nominato reggente del Commissariato di Macallè, ma, con l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, chiese ed ottenne di essere richiamato in servizio attivo.[1] Assegnato al Corpo meharisti partecipò alla prima fase delle operazioni belliche svoltesi alla frontiera con il Sudan che portarono alla conquista di Cassala.[1] Rientrato al suo posto di impiegato civile, fu poi nominato Commissario di governo a Socotà.[1] Cadde in combattimento in Africa Orientale Italiana il 26 maggio 1941, e per onorarne il coraggio fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Funzionario di governo di qualità eccezionali, prese parte alle operazioni militari che portarono alla conquista dell’impero. Nell’attuale guerra partecipava volontario, come ufficiale di un reparto di artiglieria camellata, alle operazioni di Lasta Uagh, dove reprimeva energicamente il brigantaggio alimentato dal nemico. Venuto a contatto con orde nemiche che intendevano aprirsi il passaggio verso la Amba Alagi e che a tale scopo gli avevano offerto una onorevole resa, preferiva una morte gloriosa e, dopo aver chiesto ai suoi dipendenti chi volesse sacrificarsi con lui, dirigeva e animava la strenua resistenza oltre i limiti delle umane possibilità. Insieme ad un manipolo di eroi, rinnovando le più belle gesta dell’italianità in Africa, cadeva fronte al nemico sparando l’ultimo colpo del suo fucile mitragliatore. Fulgido esempio di sublime eroismo, di attaccamento all’onore ed al dovere di soldato fino al consapevole sacrificio. A.O., 26 aprile 1941.[3]»
— Decreto del Presidente della Repubblica del 15 febbraio 1949.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 663.
  3. ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 4 marzo 1949, registro 7, foglio 9.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'oro al Valor Militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 334.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]