Galassia Girino
Galassia Girino Galassia a spirale barrata | |
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La galassia Girino vista dal telescopio spaziale Hubble | |
Dati osservativi (epoca J2000.0) | |
Costellazione | Dragone |
Ascensione retta | 16h 06m 03.9s[1] |
Declinazione | +55° 25′ 32″[1] |
Distanza | 400 milioni a.l. |
Magnitudine apparente (V) | 14,4[1] |
Dimensione apparente (V) | 3′,6 × 0′,8[1] |
Redshift | 9401 ± 15 km/s[1] |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Galassia a spirale barrata |
Classe | SB(s)c pec[1] |
Altre designazioni | |
UGC 10214,[1] Arp 188,[1] PGC 57129[1] | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di galassie a spirale barrata |
La Galassia Girino, conosciuta anche come UGC 10214, è una galassia a spirale barrata distorta che si trova a circa 400 milioni di anni luce dalla Terra nella costellazione del Dragone. Le sue caratteristiche più evidenti sono la coda di stelle, lunga circa 280.000 anni luce, e massivi ammassi stellari di stelle blu.
Passato e futuro
[modifica | modifica wikitesto]L'ipotesi più accreditata per spiegare la forma della galassia prevede un quasi "scontro frontale" con una galassia più compatta, l'oggetto avrebbe incrociato la galassia Girino da sinistra a destra (secondo la prospettiva della foto a lato); l'intruso sarebbe poi stato scagliato dietro la galassia Girino dalla reciproca attrazione gravitazionale. Durante l'incontro le forze di marea avrebbero estratto stelle e polveri dalla galassia Girino, formando la lunga coda, struttura conosciuta come Coda di marea.
Si stima che la galassia intrusa sia ora circa 300.000 anni luce dietro la galassia Girino e può essere intravista attraverso i bracci di spirale in alto a sinistra. Come i girini sulla Terra la galassia Girino probabilmente perderà la propria coda, col tempo gli ammassi stellari nella coda formeranno delle galassie satellite più piccole.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Galassia Girino
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- ESA/Hubble Release, su spacetelescope.org.