Gaio Fulvio Plauziano

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Gaio Fulvio Plauziano
Console dell'Impero romano
TitoliPrefetto del Pretorio
Senatore romano
NascitaLeptis Magna
Morte22 febbraio 205
GensFulvia
Consolato203

Gaio Fulvio Plauziano (in latino: Gaius Fulvius Plautianus; Leptis Magna, ... – 22 febbraio 205) fu un politico dell'Impero romano, che ricoprì le cariche di senatore, console e prefetto del pretorio sotto l'imperatore Settimio Severo e che fu suocero di Caracalla.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di umile origine e originario di Leptis Magna,[1] come Settimio Severo, era in buoni rapporti col futuro imperatore,[2] il quale, dopo aver ottenuto la porpora nel 193, lo inviò subito in Oriente, a catturare i figli del suo rivale Pescennio Nigro[3], che venne esiliato e poi ucciso nel 196[4].

Nel 197 Severo assegnò a Plauziano la prefettura del pretorio; tra il 197 e il 202 tenne i consularia ornamenta (un consolato onorario). Come amico dell'imperatore, Plauziano aveva una influenza notevole, da cui derivò una vasta fortuna.[5] Ottenne lo ius gladii e il clarissimato;[6] fece morire il suo collega Quinto Emilio Saturnino, in modo da restare per lungo tempo unico prefetto del pretorio.[7] Con la sua influenza presso Severo ottenne che il figlio ed erede dell'imperatore, Caracalla, si fidanzasse[8] e poi sposasse (202)[9] la figlia di Plauziano, Fulvia Plautilla. Divenuto consuocero dell'imperatore, Plauziano venne accettato nel Senato romano e la sua famiglia raggiunse il patriziato.[10]

Nel 203 ottenne il consolato ordinario assieme al fratello minore dell'imperatore, Publio Settimio Geta; tenne contemporaneamente al consolato e al pontificato la prefettura del pretorio, e in questo ruolo accompagnò Severo nella sua campagna contro i Parti.[11] In suo onore vennero erette molte statue.[12]

A causa del potere che aveva raggiunto, venne percepito come un pericolo da parte di Caracalla e della sua influente e importante madre Giulia Domna: Caracalla e specialmente Giulia Domna accusò Plauziano di aver organizzato un tentativo di assassinio di Severo, e ne ordinò l'esecuzione, avvenuta il 22 febbraio 205.[13] Dopo la sua morte, Plauziano venne colpito da damnatio memoriae: le sue statue vennero distrutte,[14] il suo nome cancellato dalle iscrizioni, le sue raffigurazioni scalpellate dai monumenti pubblici.[15] Suo figlio Gaio Fulvio Plauto Ortensiano e sua figlia Fulvia Plautilla vennero esiliati a Lipari ed uccisi nel 211, dopo l'ascensione al trono di Caracalla.[16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Romanelli, Archeologia Classica 10, 1958, 258 e segg.
  2. ^ Erodiano, iii.10.6.
  3. ^ Historia Augusta, Vita di Severo, 6, 10 ; Pescennio Nigro, 5, 2
  4. ^ Historia Augusta, Pescennio Nigro, 6, 2-3
  5. ^ Cassio Dione-Giovanni Xifilino, lxxv.14.1; Erodiano, iii.10.6.
  6. ^ CIL VIII, 25526.
  7. ^ La prefettura era infatti divisa tra due colleghi di pari grado, in quanto era una magistratura che conferiva vasti poteri, che si preferiva non accentrare in una sola persona.
  8. ^ CIL XI, 1336.
  9. ^ Cassio Dione-Giovanni Xifilino, lxxvi.1.2; CIL VI, 226.
  10. ^ CIL XI, 8050.
  11. ^ Cassio Dione-Giovanni Xifilino, lxxv.15.3; CIL VI, 226; CIL VI, 227.
  12. ^ Cassio Dione-Giovanni Xifilino, lxxv.14.6; CIL XIII, 1681.
  13. ^ Cassio Dione-Giovanni Xifilino, lxxvi.2–5; Erodiano, iii.11.4–9.
  14. ^ Cassio Dione-Giovanni Xifilino, lxxv.16.4.
  15. ^ Si veda l'Arco degli Argentari a Roma e l'iscrizione CIL VI, 01035 per un probabile esempio.
  16. ^ Cassio Dione-Giovanni Xifilino, lxxvi.6.3, lxxvii.1.2.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Prosopographia Imperii Romani, vol. 2, p. 554.
  • Fulvio Grosso, «Ricerche su Plauziano e gli avvenimenti del suo tempo», Atti dell'Accademia nazionale dei Lincei, ser. 8, Rendiconti della classe di scienze morali, storiche e filologiche, 23, 1968, 1-2, p. 7-58

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Console romano Successore
Imperatore Cesare Lucio Settimio Severo Pertinace Augusto III,
Cesare Marco Aurelio Severo Antonino Augusto
203
con Publio Settimio Geta
ucio Fabio Cilone Settimino Catinio Aciliano Lepido Fulciniano II,
Marco Annio Flavio Libone
Controllo di autoritàVIAF (EN45098332 · ISNI (EN0000 0000 1403 179X · BAV 495/68248 · CERL cnp00589087 · LCCN (ENno2014028928 · GND (DE118792520 · WorldCat Identities (ENlccn-no2014028928