Frederick Ruckstull

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Frederick Ruckstull nel 1902 circa

Frederick Wellington Ruckstull (in tedesco: Friedrich Ruckstuhl; Breitenbach-Haut-Rhin, 22 maggio 1853New York, 26 maggio 1942) è stato uno scultore e critico d'arte statunitense di origine francese.

Nato con il cognome Ruckstuhl a Breitenbach, nella regione francese dell'Alsazia, si trasferì con la famiglia a Saint Louis, nel Missuri, nel 1855. Svolse vari lavori insoddisfacenti fino ai suoi vent'anni, quando una mostra d'arte a Saint Louis lo ispirò a diventare uno scultore. Studiò l'arte localmente, visitò Parigi e poi lavorò per anni come commesso in un negozio di giocattoli per guadagnare abbastanza per studiare a Parigi per tre anni. Nel 1885, Ruckstull entrò all'accademia Julian e studiò presso Gustave Boulanger, Camille Lefèvre, Jean Dampt e Antonin Mercié. Considerò l'idea di studiare con Auguste Rodin, ma affermò di essersi disgustato con il suo stile.

Evening (1891)

Di ritorno negli Stati Uniti nel 1892, Ruckstull aprì uno studio a New York. La sua opera Evening vinse la grande medaglia all'esposizione colombiana del 1893.[1] Grazie a questa visibilità nazionale, gli fu commissionata la creazione di una statua equestre del generale maggiore John F. Hartranft per l'università di Stato della Pennsylvania. Nel 1893, Ruckstull fu incaricato di insegnare la modellazione e la scultura del marmo alle Metropolitan Museum of Art Schools novaiorchesi.[2]

Inoltre fu coinvolto profondamente nella creazione di sculture commemorative per gli ex confederati,[3] forgiando un'iconografia scultorea per l'ideologia sudista della "causa persa".[4]

Ruckstull fu uno dei membri fondatori della società nazionale della scultura, nonché l'editore della rivista conservatrice Art World, dove scrisse usando lo pseudonimo "Petronius Arbiter", un riferimento all'autore del Satyricon.[4] Nella primavera del 1917, scrisse un manifesto come invettiva contro l'arte modernista degenerata, nel quale attaccò sia le opere d'arte che gli artisti, usando dei tropi razzisti e la lingua quasi medica della fisiognomica per attaccarli.[4]

Nel 1925 egli scrisse il libro Great Works of Art and What Makes Them Great, una collezione di saggi che aveva pubblicato in precedenza. La sua scultura seguiva lo stile figurativo detto "Beaux-Arts", con il suo realismo e la modellazione dettagliata. Egli e altri scultori di spicco di quell'era come Daniel Chester French sostenevano lo stile francese dell'insegnamento del sistema di studio, delle società d'arte e delle mostre. Dopo l'Armory Show del 1913, continuò a rappresentare la vecchia guardia della scultura accademica, una prospettiva espressa chiaramente nel suo libro.

Ruckstull si sposò nel 1896 ed ebbe un figlio. Morì nella sua casa nuovaiorchese il 26 maggio 1942, quattro giorni dopo il suo ottantanovesimo compleanno, e venne cremato.[5]

Monumento ai soldati e marinai (1896)

Data sconosciuta

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  • Solone, stanza di lettura, biblioteca del Congresso, Washington[10]
  • Busti, portico anteriore, biblioteca del Congresso, Washington
  • Monumento confederato, Baltimora
  • Angels of the Confederacy, Columbia, Carolina del Sud

Galleria d'immagini

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  1. ^ a b (EN) Frederick Wellington Ruckstull | Evening | American, su The Metropolitan Museum of Art. URL consultato il 15 settembre 2023.
  2. ^ (EN) Finding aid for Schools of The Metropolitan Museum of Art Records (1879–1895) (PDF), su libmma.org, The Metropolitan Museum of Art. URL consultato il 15 settembre 2023.
  3. ^ a b Soldier’s Monument, Stafford Springs « CT Monuments.net, su ctmonuments.net. URL consultato il 15 settembre 2023.
  4. ^ a b c (EN) Michael Lobel, Michael Lobel on Confederate memorials and the history of “degenerate art", su www.artforum.com. URL consultato il 15 settembre 2023.
  5. ^ (EN) Frederick Wellington Ruckstull, Sculptor of Monuments Here, in Brooklyn Eagle, 27 maggio 1942, p. 11.
  6. ^ (EN) frenchsculpture.org : Object : Wisdom [6627], su www.frenchsculpture.org. URL consultato il 15 settembre 2023.
  7. ^ (EN) Cindy Kelly, Outdoor Sculpture in Baltimore: A Historical Guide to Public Art in the Monumental City, JHU Press, 10 giugno 2011, ISBN 978-0-8018-9722-1. URL consultato il 15 settembre 2023.
  8. ^ (ES) Phoenicia, su Cátedra Dama d'Elx, 25 marzo 2020. URL consultato il 15 settembre 2023.
  9. ^ (EN) Encyclopedia of Arkansas, su Encyclopedia of Arkansas. URL consultato il 15 settembre 2023.
  10. ^ (EN) [Main Reading Room. Portrait statue of Solon along the balustrade. Library of Congress Thomas Jefferson Building, Washington, D.C.], su Library of Congress, Washington, D.C. 20540 USA. URL consultato il 15 settembre 2023.

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