Francesco Serra

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Francesco Serra

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato26 febbraio 1861 –
21 novembre 1877
Legislaturadalla VIII (nomina 20 gennaio 1861) alla XIII
Tipo nominaCategoria: 14
Incarichi parlamentari
  • Membro della Commissione per l'esame del progetto di legge sul codice della marina mercantile (30 gennaio 1863)
Sito istituzionale

Dati generali
Prefisso onorificoConte
Titolo di studioDiploma militare (14 settembre 1816)
UniversitàAccademia militare
ProfessioneMilitare di carriera

Francesco Serra (Genova, 13 aprile 1801Firenze, 21 novembre 1877) è stato un militare e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Antonio e Giovanna Serra, intraprese la carriera militare nella marina sarda come volontario dal 15 settembre 1815, prestando servizio per quasi un anno. Divenuto allievo di I classe della Regia Scuola di Marina di Genova dal 14 settembre 1816, venne nominato Guardiamarina di I classe il 20 gennaio 1819. Nel 1825 prese parte alla spedizione a Tripoli, partecipando all'attacco notturno del 28-29 luglio 1826 tra Ondro e Capo d'Oro e facendo parte degli equipaggi della galera "Liguria" e delle fregate "Commercio", "Maria Teresa", "Cristina", "Tritone" nonché del brik "Zeffiro" e delle fregate "Euridice" e "Des Geneys".

Nominato Capitano di vascello (22 agosto 1837), dal 1840 divenne Comandante del primo reggimento equipaggi. Contrammiraglio dal 1848, il 29 maggio dell'anno successivo venne nominato Intendente generale di marina e poi Segretario generale del Ministero di Marina dal 1º dicembre 1853. Successivamente divenne Ispettore della marina mercantile e dei porti, Presidente dei Consigli consultivi per la marina mercantile e di ammiragliato mercantile, Membro del Consiglio permanente della marina militare, Presidente della cassa di risparmio e beneficenza per la marina mercantile. Nel 1856 divenne Comandante generale dello Stato Maggiore del corpo della Marina.

Il 11 giugno 1859, dopo la nomina a Vice-ammiraglio, divenne Comandante Generale della Regia Marina Sarda dal 7 ottobre 1859. Dal 7 aprile 1861 fu Vicepresidente del Consiglio d'ammiragliato e venne nominato Senatore del Regno. Dal 28 marzo 1867 fu Presidente del Consiglio superiore di marina, preoccupandosi nello specifico di fondare la vera e propria marina italiana unendo le tre marine sarda, napoletana e siciliana.

Il 25 ottobre 1871 venne collocato a riposo, per anzianità di servizio, col titolo di Ammiraglio e, in campo sociale, divenne Presidente del Comizio agrario di Cagliari.

Morì a Firenze il 21 novembre 1877.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze sabaude[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente
Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia Mauriziana al Merito di 10 lustri di Carriera Militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d'Indipendenza - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Grand'Ufficiale dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di San Gregorio Magno (Stato della Chiesa) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di V classe dell'Ordine di San Stanislao (Impero russo) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le onorificenze della Repubblica Italiana - Serra Francesco, su quirinale.it. URL consultato il 6 giugno 2017.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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